Panna e besciamella, evitiamo il sovraffollamento

Lo scaffale ambient di panna e besciamella è spesso affollato e lo sarà sempre di più. Occorre quindi rivedere la collocazione dei prodotti, con progetti adeguati alla nuova offerta
Panna e besciamella, evitiamo il sovraffollamento

La progressiva differenziazione dell’offerta, con il moltiplicarsi delle proposte free from e dei formati, ha reso lo scaffale di panna e besciamella a temperatura ambiente sempre più affollato. Oggi questo spazio all’interno dei punti vendita è quindi caratterizzato da un alto numero di referenze, concentrate in un’area spesso piuttosto ridotta. Mediamente, un modulo da 133 cm per 6 ripiani contiene infatti 30 referenze (dati Iri scaffale).

SOLUZIONI DI CATEGORY CON IL LEADER DI MERCATO

Con la sua offerta particolarmente vasta e differenziata all’interno del segmento dei prodotti per lo scaffale ambientParmalat è leader incontrastata del mercato e vanta una quota a valore superiore al 48% sia nella panna Uht che nella besciamella.

L’azienda è quindi senza dubbio anche tra le più attente alla buona organizzazione dello spazio dedicato a questi prodotti, che risente di un eccessivo affollamento. 

Per gestire al meglio numero di referenze e facing– spiega Elisa Mitaritonna, Marketing Manager Parmalat– è importante fare progetti di category che permettano di dare il giusto equilibrio allo scaffale e ai vari canali di vendita. Una buona partnership tra industria e distributore su questi aspetti, con l’utilizzo di adeguati materiali visual, può infatti portare a un aumento significativo dei dati a valore, fino a un +6% oltre i benchmark del mercato.

PIÙ VICINATO E MENO DISCOUNT

Sempre per quanto riguarda la distribuzione, il fenomeno dell’anno appena trascorso è senz’altro la crescita dei negozi a libero servizio

In questo mercato tale crescita risulta evidente, con un +17,1% a valore e un + 16,4% a volume (fonte Nielsen; a.t. 22 novembre 2020). Naturalmente, però, dopo anni di contrazione, questi negozi continuano comunque a rappresentare una quota ridotta del mercato, equivalente a un 12,3% a volume. Restano invece a fare la parte del leone i supermercati, che rappresentano il 36,4% dei volumi e crescono nella stessa misura dei negozi più piccoli, detti anche “di vicinato” (sempre +16,4%).

Fa da contraltare a questa crescita una seppur lieve contrazione della sales location dei discount (-0,5%), che si attestano comunque su un buon 32,7 per cento. Le performance di questi punti vendita, finora lanciati in quella che sembrava un’inarrestabile cavalcata, restano tuttavia buone, anche se meno importanti di quelle degli altri due, con una crescita dei volumi dell’11,9 per cento. 

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