Yogurt e similari a tutto click

I consumatori di yogurt e similari si sono dimostrati particolarmente predisposti agli acquisti online: +130% le vendite nel 2020

Il 2020 è stato un anno gravido di conseguenze, molte problematiche e complesse, alcune drammatiche. È però importante valorizzare anche gli aspetti di crescita che il dramma della pandemia ha indirettamente prodotto. Tra i fattori positivi che hanno interessato gli ultimi 12 mesi, spicca l’aumento della digitalizzazione dei consumatori italiani, che ha avuto, e sta avendo tuttora, importanti riflessi sia sulle modalità di acquisto che sulla fruizione della comunicazione.

SOPRATTUTTO DELIVERY

Per quanto riguarda le vendite, si è registrato un boom degli acquisti online prima inimmaginabile per il settore Food. La crescita ha riguardato i diversi mercati in maniera più o meno significativa. 

Tra i prodotti che hanno avuto i risultati migliori spiccano yogurt e similari, che hanno registrato un incremento del 130,4% a volume e del 127,1% a valore, per un totale di 23.163.538 euro. Le modalità sono state prevalentemente quelle della consegna a casa, che ha riguardato un buon 77% degli acquisti a volume e oltre il 78% a valore, ma un peso comunque significativo lo hanno occupato le vendite in modalità click and collect (5.028.140 euro), che prevedono il ritiro da parte del consumatore della spesa ordinata online. 

IL SUCCESSO DEI FUNZIONALI

Per quanto riguarda le tipologie di prodotto preferite dai consumatori che hanno acquistato online, i trend non ricalcano esattamente l’andamento delle vendite tradizionali. Il segmento che ha rappresentato i volumi maggiori resta quello del classico yogurt intero, con quasi 2 milioni di chili venduti, ma la crescita più interessante è relativa qui ai prodotti funzionali (+147,8% a volume), mentre negli acquisti in store sono lo yogurt greco e lo skyr le categorie cresciute maggiormente (+14,8%). Sopra la media anche l’andamento dei golosi yogurt bicompartimentali, con un incremento del 131,1%, sempre a volume.La crescita più bassa della categoria, un pur ragguardevole +112,7%, ha invece riguardato i prodotti da bere, in generale penalizzati perché considerati adatti soprattutto all’uso on the go. 

(fonte: Iri a.t. 27-12-2020)

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