Biologico, si allungano i tempi di approvazione della legge

FederBio, AssoBio e Associazione Biodinamica critiche sulla modifica del provvedimento alla Camera dei Deputati per escludere il biodinamico. Ora torna tutto al Senato
Biologico, si allungano i tempi di approvazione della legge

La tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi è appena entrata in Costituzione con l’approvazione definitiva della modifica degli articoli 9 e 41. Per ironia della sorte, il giorno successivo ha subìto invece l’ennesimo rinvio la legge per “la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola […] con metodo biologico”. Un provvedimento atteso da produttori e associazioni di settore da ben 13 anni e tre legislature. La Camera dei Deputati ha deciso una modifica dell’ultima ora, per eliminare il sostegno all’agricoltura biodinamica, determinando così la necessità di un ulteriore passaggio al Senato con conseguente allungamento dei tempi.

In una dichiarazione congiunta, FederBio, AssoBio e Associazione Biodinamica esprimono la loro delusione. “È veramente un peccato – scrivono le tre associazioni – perché si tratta di un metodo agricolo e di prodotti che vengono sempre più coltivati e apprezzati in tutto il mondo. Ma nonostante questo emendamento, il biodinamico continuerà ad essere presente e sostenuto, come lo è stato fino ad oggi, in quanto pratica agronomica che si riconduce al metodo biologico, già riconosciuta fin dal primo Regolamento europeo del 1991 in materia di agricoltura biologica”.

Un riferimento normativo poteva quindi costituire una tutela aggiuntiva per il consumatore per prodotti che sono in costante crescita sul mercato. “L’urgenza che si arrivi presto alla conclusione di un iter di approvazione della legge è dettata dalla centralità del biologico per l’intero comparto agroalimentare” rimarcano le associazioni di settore.

UN SETTORE IN ESPANSIONE

L’Italia, con oltre 80.000 operatori, è infatti tra i paesi leader per la produzione biologica ed è il primo Paese in Europa (secondo al mondo) nell’esportazione di prodotti bio, per un controvalore che supera i 2,9 miliardi di euro: circa il 6% di tutto l’export agroalimentare nazionale.

Una veloce approvazione della legge in discussione sarebbe fondamentale, sempre secondo i produttori, per supportare la transizione ecologica dell’agricoltura italiana. Essa introduce elementi particolarmente significativi come la possibilità di registrare il marchio biologico “Made in Italy”, istituire distretti biologici che consentano di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali, e adottare un Piano nazionale per favorire lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio agroecologico.

Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio, ha dichiarato: “Al terzo passaggio parlamentare, ci aspettavamo l’approvazione definitiva della legge; invece prendiamo atto della decisione unanime del Parlamento di modificare il terzo comma dell’articolo 1. Contiamo adesso di avere una corsia privilegiata al Senato per una veloce approvazione nei tempi che sono stati annunciati durante la discussione parlamentare. Questa legge è urgente e fondamentale per supportare la transizione ecologica dell’agricoltura italiana e sostenere i giovani e le imprese che hanno scelto questo modello agricolo. Ci sembra comunque paradossale che il giorno dopo l’inserimento in Costituzione di riferimenti alla tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, si cerchi di umiliare un metodo produttivo basato sul totale rispetto della natura. Come hanno chiesto alcuni parlamentari, ci auguriamo adesso che il mondo scientifico si impegni con la medesima determinazione per la riduzione dell’uso dei pesticidi e di altre sostanze di chimica di sintesi, a tutela della fertilità dei suoli e della biodiversità in linea con le modifiche costituzionali e con la strategia Farm to Fork”.

Il mercato del biologico e del biodinamico è in costante crescita a livello mondiale – ha aggiunto Roberto Zanoni, Presidente di AssoBiol’importanza di questo settore è da sempre riconosciuta e inserita nei regolamenti comunitari. Per l’Italia, il biologico è un fiore all’occhiello del settore agricolo. Siamo il primo Paese europeo per export di prodotti biologici, a dimostrazione della grande attenzione dei consumatori di tutto il mondo e del loro crescente apprezzamento per la qualità dei prodotti bio e biodinamici. Le aziende biologiche rappresentano il futuro, sono le più attente all’innovazione e ai cambiamenti. Ma non solo, i produttori e gli imprenditori bio sono molto più giovani rispetto alla media: sono per metà laureati o diplomati, per un terzo donne e interessati all’internazionalizzazione. Mi auguro che questo percorso si concluda nel più breve tempo possibile e che il Parlamento sappia dare una risposta concreta al territorio e alle imprese”.

Carlo Triarico, Presidente Associazione Biodinamica, ha concluso: “L’agricoltura biodinamica è costitutiva del biologico, storicamente e giuridicamente. Continuerà a lavorare, come da ottant’anni, per il bene del biologico e dell’agricoltura italiana”.

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