Cibus 2022 apre i battenti tra ottimismo e preoccupazione

Al Salone internazionale del f&b sono intervenuti il Ministro delle Politiche Agricole Patuanelli, il Sottosegretario agli Esteri Di Stefano, il Presidente di Federalimentare Vacondio e il Presidente di Confindustria Bonomi
Cibus 2022 apre i battenti tra ottimismo e preoccupazione

Si è aperta oggi a Parma la 21esima edizione di Cibus, la fiera internazionale dell’agroalimentare organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare. Il taglio del nastro è stato presieduto da Stefano Patuanelli, Ministro delle Politiche Agricole, e da Manlio Di Stefano, Sottosegretario agli Esteri. Presenti anche Carlo Ferro, Presidente di ICE – Agenzia, e Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia- Romagna, e tanti altri rappresentanti del mondo economico e politico.

Inauguriamo Cibus con sufficiente ottimismo per il 2022 – ha detto Patuanellic‘è la voglia di tornare ad esserci e mostrare l’agroalimentare italiano al mondo, dopo aver esportato nello scorso anno per un valore record di 52 miliardi. E aggiungo che anche i primi mesi dell’anno non stanno segnando il passo. Certo, le difficoltà ci sono, dovute anche al conflitto in Ucraina e all’aumento dei costi, soprattutto dell’energia. Il governo sta facendo tutto quello che deve fare sulla parte interna per sostenere tutti i settori produttivi, ed è importante che la Ue non retroceda da quella volontà di stare assieme e di agire comune che ha caratterizzato il modo in cui abbiamo affrontato la pandemia”.

Per Di StefanoCibus rappresenta un momento fondamentale per rilanciare l’export del comparto in un periodo congiunturale particolarmente complesso, che sconta gli effetti di guerra, pandemia, rivolgimenti nelle catene della logistica e ora anche difficoltà nell’approvvigionamento di materie prime”.

L’industria alimentare ha dimostrato resilienza durante il periodo pandemico non smettendo mai di produrre, di lavorare e dare lavoro, tracciando di fatto un nuovo percorso di consapevolezza dell’importanza del settore – ha dichiarato Antonio Cellie, Ad di Fiere di Parma, a margine del convegno inaugurale – e svelando una volta per tutte un’industria inclusiva, legata al territorio, fatta di imprenditori che guardano alla qualità e non alla quantità, che si impegnano in prima persona, mandando avanti aziende legate alla propria identità e al proprio nome”.

Intervenendo all’assemblea di Federalimentare, il Presidente Ivano Vacondio ha detto: “Può sembrare strano essere a Cibus per celebrare il food&beverage Made in Italy considerando il difficile contesto internazionale e le preoccupanti conseguenze che anche l’Italia sta subendo. Ma io credo che questo evento sia il più importante: non malgrado la situazione che stiamo vivendo ma proprio a causa di quanto sta accadendo. Cibus infatti ci dà il modo di fare alcune riflessioni: la pandemia prima e la guerra ora ci hanno messo di fronte alla vulnerabilità del nostro sistema alimentare. Sarà importante allora iniziare a pensare a un nuovo modello di diplomazia alimentare da perseguire con un duplice obiettivo: nutrire il pianeta e dare stabilità sociale alle nazioni”.

All’assemblea di Federalimentare è intervenuto anche Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, che ha annunciato un’iniziativa di sostegno alla popolazione ucraina con la realizzazione di due mense per i profughi, realizzate da Fondazione Fiera Milano, Fiere di Parma e Federalimentare.

LA SFIDA DELLA SOSTENIBILITÀ

Ridurre lo spreco alimentare: è questa la sfida dei prossimi anni, che vede coinvolti sia i consumatori sia le imprese alimentari, la ristorazione e la Grande distribuzione. Se il Covid nel 2020 aveva indotto una riduzione dello spreco alimentare da parte delle famiglie italiane, nel 2021 si è vista una risalita che gli esperti paventano anche per il 2022. Questo il tema del convegno “L’unico piatto ricco è quello che non spreca – Nuova vita agli scarti alimentari e lotta allo spreco”. Al convegno hanno preso parte, tra gli altri, il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il Presidente di Federdistribuzione Ettore Frausin e il Presidente del Banco Alimentare Giovanni Bruno.

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