La latta è un perfetto alleato delle conserve

Nell’incontro, organizzato da Anicav in occasione di Cibus, è stato sottolineato il ruolo chiave dell’acciaio come packaging delle conserve: un perfetto modello di economia circolare
La latta è un perfetto alleato delle conserve

Acciaio green: dagli imballaggi un esempio perfetto di economia circolare” è il titolo dell’incontro moderato a Cibus 2022 da Francesca Zecca, Vice direttrice Food, e che ha visto protagonisti Giovanni De Angelis, Direttore generale Anicav (Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali); Carlo Mapelli, professore ordinario di Materials engineering and recycling e applied metallurgy al Politecnico di Milano; Stefano Ciafani, Presidente Lagambiente; Domenico Rinaldini, Presidente Consorzio Ricrea per il riciclo e recupero degli imballaggi d’acciaio; e Giovanni Cappelli, Direttore generale Anfima-Associazione Nazionale italiana dei fabbricanti di imballaggi metallici e affini.

Durante il confronto si è discusso della filiera di riciclo dell’acciaio, di circular economy, degli obiettivi raggiunti e di quelli prefissati, oltre che di rincari, una tematica più che mai “calda”, anche in vista della prossima campagna di raccolta del pomodoro.

IL RUOLO CHIAVE DELL’ACCIAIO PER LE CONSERVE

La latta è il contenitore in cui vengono conservati pelati e legumi: una vera icona per il mondo delle conserve, come ha sottolineato Giovanni De Angelis nel suo intervento di apertura. “Il barattolo è un alleato del pomodoro da sempre. Francesco Cirio ebbe l’intuizione di utilizzarlo, tanto da ricevere importanti riconoscimenti nel 1867 all’Esposizione Universale di Parigi e da quel momento in poi il pomodoro è legato alla cosiddetta ‘buatta’, che oggi ha superato i 150 anni di vita. Il contenitore non è un oggetto che ha solo un valore estetico; nel caso delle conserve è fondamentale per potere arrivare in ogni parte del mondo e in ogni momento dell’anno offrire al consumatore la possibilità di consumare un prodotto fresco. Il barattolo rappresenta il pack con cui confezioniamo il 90% della nostra produzione, ovvero tre miliardi e mezzo di pomodoro in latta, pari a 700.000 km, ovvero a 15 volte le dimensioni della terra, a cui deve essere aggiunto un altro miliardo di barattoli per le conserve di legumi”.

Dall’intervento del docente Carlo Mapelli è emerso un altro dato interessante: la produzione della latta alimentare in Italia dipende per la quasi totalità dal centro siderurgico di Taranto, anche se quasi tutte le quantità utilizzate arrivano dall’estero.

RICICLO DELL’ACCIAIO: BUONI I RISULTATI RAGGIUNTI

In questi anni per migliorare l’impatto ambientale, sono stare realizzate tante innovazioni, come la riduzione del peso degli imballaggi. “L’impatto è calato del 30% dal 2006 al 2018 – ha sottolineato Giovanni Cappelli, Direttore generale Anfimagrazie anche ad attività di riciclo. Il miglioramento dovrebbe comunque arrivare dalla produzione di materia prima. Quando avremo una banda stagnata che impatta meno fin dalla produzione avremo raggiunto il massimo. Non bisogna comunque dimenticare che la banda stagnata si può riciclare all’infinito e che consente al settore alimentare la massima conservazione del prodotto senza che venga intaccata la qualità”.

Anche Domenico Rinaldini, Presidente Consorzio Ricrea, ha evidenziato i risultati positivi fin qui raggiunti: “Per quanto riguarda il sistema di riciclo degli imballaggi usati, in Italia abbiamo un’eccellenza a livello europeo e i dati sono positivi. Il sistema Conai è un esempio geniale di come la politica italiana possa fare leggi in grado di funzionare. Abbiamo, infatti, il sistema più efficace ed economico d’Europa. Nel caso dell’acciaio abbiamo già raggiunto l’80% del riciclo, obiettivo che la comunità europea ha fissato per il 2030”.

Obiettivi di miglioramento dobbiamo porceli tutti – ha dichiarato Stefano Ciafani, Presidente Legambientesenza dimenticare quanto di buono raggiunto nel nostro Paese. Dobbiamo anche essere coscienti che in alcune zone siamo indietro. Per questo credo sia importante organizzare delle attività che incentivino tutte le province d’Italia a gestire correttamente la raccolta differenziata”.

In questo quadro, l’obiettivo dichiarato per il futuro è riuscire a produrre da una latta usata una nuova latta 100% riciclata.

L’INCOGNITA DEI RINCARI

L’incontro si è concluso con una riflessione sugli aumenti dei prezzi che hanno caratterizzato gli ultimi mesi e sulla reperibilità della materia prima. “Lo scorso anno le difficoltà di approvvigionamento e il rialzo dei prezzi hanno causato non poche preoccupazioni” – nota De Angelis. “Il nostro comparto, in particolare quello del pomodoro, ha bisogno di programmazione, dal momento che la produzione si concentra in soli due mesi. Dobbiamo ammettere che un questo momento c’è un dato speculativo che vorremmo evitare, e che riscontriamo delle difficoltà più sui prezzi che sulla reperibilità della materia prima”.

A influire, secondo Cappelli è “l’aumento dei costi energetici, che nel nostro settore è fondamentale per alcuni passaggi. E in questo momento è possibile comprendere quali saranno le ricadute”.

© Riproduzione riservata