Vini Dop e Igp da record nel 2021

I dati dell’ultimo rapporto Ismea-Qualivita. Primato a valore e a volume, anche nell’export dopo la lieve battuta d’arresto del 2020
Vini Dop e Igp da record nel 2021

Nel 2021 i vini Dop e Igp hanno sfiorato una produzione di 27 milioni di ettolitri, in crescita del 10,9% su base annua, con andamento omogeneo fra Dop (+10%) e Igp (+12%) secondo i dati dell’ultimo rapporto Ismea-Qualivita. A valore si notano balzi in avanti ancora più significativi. Il valore della produzione sfusa ha infatti raggiunto i 3,85 miliardi di euro (+19,1% sul 2020), che si aggiunge agli 11,16 miliardi di euro dell’imbottigliato per i vini Dop e Igp (+21,2% su base annua).

Questi valori record sono da attribuire ad una crescita dei volumi certificati, ma anche ad una dinamica dei prezzi positiva dovuta in parte al recupero del calo nel 2020 (anno dei lockdown da pandemia), in parte alla riapertura dei canali Horeca che, seppure a regimi ridotti, hanno lavorato molto di più rispetto al 2020.

EXPORT E PREZZI IN AUMENTO

Anche la domanda estera ha contribuito alla crescita del valore delle indicazioni geografiche del vino, oltre all’impennata dei costi nella parte finale dell’anno che ha determinato un generale aumento dei prezzi. L’incremento del valore è attribuibile soprattutto ai vini Dop (+22%) rispetto alle Igp (+16%), e sono le grandi denominazioni che trainano la crescita del settore. Le prime 10 segnano un incremento medio del +24% in un anno, e le prime 50 crescono del +13%.

LA CRESCITA DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE

Anche nel vino la ricerca della qualità è ormai una costante da molti anni. Solo 10 anni fa, le produzioni Dop e Igp ammontavano a poco più di 21 milioni di ettolitri e rappresentavano il 51% della produzione totale, mentre nel 2021 siamo arrivati a 28 milioni con un’incidenza sul totale prodotto del 57%. E c’è ancora margine di crescita se si considera che, aggiungendo la produzione che si ritiene potenzialmente adatta a divenire Dop e Igp, si potrebbe arrivare a due terzi del totale. A valore, l’incidenza delle produzioni di vini Dop e Igp è nettamene più elevata ed è arrivata a superare l’80% dell’intera produzione considerata allo stato sfuso, mentre dieci anni fa incideva per il 69%.

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