Tonitto 1939, il 50% dei sorbetti sarà in cartoncino certificato FSC

L’obiettivo dell’azienda ligure è trasformare entro quest’anno il packaging del sorbetto, prodotto con energia solare. Con una riduzione del 75% delle emissioni di gas serra
Tonitto 1939, il 50% dei sorbetti sarà in cartoncino certificato FSC

Tonitto 1939 lancia una nuova rivoluzione nel mondo del packaging in ottica di sostenibilità. L’azienda ligure ha deciso di proseguire il suo progetto green optando per una nuova trasformazione nel packaging di uno dei suoi prodotti di punta e più riconosciuti in Italia e all’estero: il sorbetto.

Quest’ultimo passerà infatti da una confezione in R-Pet a una in cartoncino certificato FSC (Forest Stewardship Council), ovvero una carta proveniente da foreste gestite secondo rigorosi criteri ambientali, economici e sociali e prodotta in modo ecologicamente responsabile mantenendo un’alta percentuale di fibre riciclate.

Questo cambiamento permetterà a Tonitto 1939 di rispettare a pieno la sua filosofia in ottica di sostenibilità e di ridurre del 75% le emissioni di gas serra nell’atmosfera.

IL PERCORSO GREEN DI TONITTO 1939

Un percorso green che la realtà di proprietà della famiglia Dovo ha avviato secondo diverse tappe, e volto a puntare a una riduzione sempre maggiore del carboon footprint. Nel 2020 l’intera gamma del sorbetto Tonitto 1939 è stata convertita da PET tradizionale a R-PET, nel 2022 si è avviato il processo di passaggio da R-PET a cartoncino FSC, mentre quest’anno l’obiettivo sarà quello di trasformare il 50% dei volumi complessivi del sorbetto tra Italia ed estero (in particolare in Nord Europa) nella versione in cartoncino FSC.

Abbiamo deciso di optare per questa nuova rivoluzione green sul packaging in primis perché crediamo che il nostro percorso di crescita aziendale non possa prescindere da scelte e decisioni che vadano nella direzione di costante e continuo rispetto verso l’ambiente che ci ospita”- afferma Luca Dovo, AD Tonitto 1939. “Da qualche anno, inoltre, il mercato sia italiano sia estero è sempre più propenso a sposare scelte di ecosostenibilità. Anche per questo lo scorso anno abbiamo avviato un importante test sul territorio italiano con uno dei principali nostri clienti. Test che ha dato risultati estremamente positivi ed è stato parecchio apprezzato. Per questo, fin dai primi mesi del 2023 stiamo procedendo al roll out di questo nuovo formato del sorbetto sia in Italia che in diversi paesi all’estero.”

I sorbetti dell’azienda ligure sono inoltre realizzati grazie all’utilizzo di energia solare, frutto di un moderno impianto fotovoltaico all’interno della struttura produttiva e grazie a sistemi di recupero e riutilizzo dell’acqua calda per i processi produttivi che riducono i consumi del 50%. Inoltre sono creati con una lista ingredienti corta e pulita, per rendere il prodotto completamente naturale (short & clean label) e sostenibile. Anche la frutta con cui sono realizzati i sorbetti arriva da cultivar selezionate, per le quali viene realizzata un’attenta ricerca geografica con condizioni climatiche ideali alla coltivazione.

© Riproduzione riservata