L’Italia si conferma leader mondiale della pasta

Secondo i dati di Unione Italiana Food, la pasta nel mondo è sempre più tricolore: nel 2022 l’export è cresciuto del +5,2% sull’anno precedente, per un valore di 3,7 miliardi di euro (+31%)
L’Italia si conferma leader mondiale della pasta

I consumi di pasta nel mondo negli ultimi dieci anni sono raddoppiati, passando da nove a circa 17 milioni di tonnellate. Secondo un’elaborazione di Unione Italiana Food su dati Istat, nel 2022 sono state esportate nel mondo quasi 2,4 milioni di tonnellate di pasta italiana (+5,2% sul 2021) per un valore di 3,7 miliardi di euro (+31%). In pratica oltre 78 milioni di porzioni di pasta italiana finiscono sulle tavole di tutto il mondo.

CRESCE L’EXPORT NEL 2022

Gli italiani sono i più grandi consumatori, ma anche quelli che più di tutti la fanno conoscere al resto del mondo: il 61% della produzione nazionale è destinata ai mercati internazionali. L’Italia, d’altronde, è anche il primo Paese produttore: con 3,5 milioni di tonnellate precediamo Usa e Turchia. L’export nei Paesi Ue occupa il 65,2% del totale, mentre il restante 37,8% riguarda i Paesi non Ue, America, Asia, Africa, Oceania. In valori assoluti, Germania (440.044 tonnellate), Regno Unito (296.578 tonnellate), Francia (267.685 tonnellate), Usa (259.470) e Giappone (67.126) sono i mercati più strategici per l’export di pasta italiana. Spaghetti&co prodotti in Italia fanno registrare crescite intorno o superiori al 20% in Canada, Polonia, Malta, Libia e Kenya, oltre il 50% verso Arabia Saudita e Tunisia e superiori al 100% per Repubblica di Moldavia, Indonesia, Iraq, Costa d’Avorio e Birmania. 

ITALIA IN VETTA NEI CONSUMI

In Italia il consumo pro capite è di 23 chilogrammi, contro i 17 kg della Tunisia, seconda in questa speciale classifica. Seguono Venezuela (15 kg), Grecia (12,2 kg), Perù (9,9 kg) Cile (9,6 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Turchia (8,7 kg), Iran (8,5 kg), Francia (8,3 kg) e Germania (7,9 kg).

“Oggi oltre il 60% dei pacchi di pasta prodotti in Italia viene esportata, contro il 48% nel 2000 e il 5% nel 1955: merito del saper fare dei pastai italiani”, sottolinea Riccardo Felicetti, Presidente dei Pastai Italiani Unione Italiana Food. “Protagonista di infinite ricette antispreco e del giorno dopo, la pasta è un alimento sostenibile, versatile, nutrizionalmente bilanciato e accessibile. Per esempio, in Italia con mezzo chilo di pasta e pochi altri ingredienti (pomodoro, un filo d’olio evo, una spolverata di formaggio), si prepara un pasto gustoso e nutriente per una famiglia di 4 persone, spendendo poco più di due euro”

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