Assica: internazionalizzazione, Iva al 4% e lotta alla Psa

In una tavola rotonda con rappresentanti istituzionali e tecnici, la filiera ha sottolineato la situazione emergenziale del settore
Assica: internazionalizzazione, Iva al 4% e lotta alla Psa

Nel corso della tavola del 15 giugno scorso, alla presenza di esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni, Assica ha proposto una serie di soluzioni e percorsi condivisi che permettano al settore delle carni e dei salumi di reagire alla difficile situazione attuale, testimoniata dai dati 2022 (-2,2% per i volumi della produzione e – 2,1% nel consumo apparente pro-capite in Italia). Concentrandosi sulle priorità, a partire da come restituire marginalità alle aziende e contrastare gli effetti della Peste suina africana (Psa).

Nel suo primo discorso da Presidente Assica, Pietro D’Angeli ha individuato le principali sfide del settore indicando possibili interventi concreti a disposizione del governo per dare un segnale immediato alle aziende. “Chiediamo con forza di ridurre l’Iva sui nostri prodotti dal 10% al 4%; una misura che darebbe ossigeno sia ai produttori, i cui margini sono oggi compressi come mai accaduto prima, sia ai consumatori, il cui potere di acquisto è sempre più ridotto”.

VERSO L’INTERNAZIONALIZZAZIONE

D’Angeli ha inoltre suggerito il commercio internazionale quale possibile via per dare respiro alle aziende nel breve periodo. Il made in Italy alimentare è un vanto e un pilastro dell’economia nazionale, e il settore dei salumi è determinante. L’impegno delle nostre aziende per crescere e internazionalizzarsi non conosce battute d’arresto. Sul fronte dell’offerta, abbiamo continuato ad ampliare le gamme e innovare prodotti per rispondere all’affermazione di trend di consumo sempre più attenti all’autenticità, a un regime alimentare equilibrato e vario e alla sostenibilità, nel rispetto della nostra grande tradizione alimentare. Dobbiamo favorire l’internazionalizzazione, in particolare delle Pmi, aiutandole a crescere per cogliere il grande potenziale ancora inespresso del nostro export e rispondere alla voglia di mangiare italiano diffusa in tutto il mondo”.

Un appello rilanciato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che ha ricordato la nuova fase di politica di sviluppo industriale che il Paese sta affrontando e le buone prospettive di crescita per l’Italia: “Il tavolo agro-industriale che abbiamo costituito con il Ministero dell’Agricoltura rappresenta il contesto istituzionale ideale per elaborare un piano di filiera che dia una nuova prospettiva industriale al Paese. Sempre in accordo con il Ministro Lollobrigida stiamo inoltre portando avanti un decreto interministeriale che riguarda anche direttamente il settore carne e i prodotti di salumeria, perché al classico slogan dei prodotti made in Italy ‘belli, buoni e ben fatti’ si aggiunga ora anche ‘sempre più sostenibili’, sul piano etico e sul piano ambientale”.

LOTTA ALLA PESTE SUINA AFRICANA

Mirco Carloni, Presidente della commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, ha annunciato che si terrà in settimana la votazione di una mozione sulla Psa per la revisione delle regole e degli strumenti attuali che si sono rivelati insufficienti. A questo proposito, il Presidente uscente Assica Ruggero Lenti ha ricordato come sia “essenziale che la battaglia alla diffusione della Psa si combatta anche sul fronte negoziale, per riaprire il dialogo con paesi che al momento hanno chiuso in maniera ingiustificata le importazioni ai nostri prodotti”.

A questo proposito Ugo Della Marta, Dg Direzione per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del Ministero della Salute, ha annunciato che sono già stati avviati rapporti con il Giappone ed è prossima la ripresa anche di quelli con la Cina, affinché si allineino alla politica già applicata ad esempio negli Usa dando il via libera alle importazioni dei prodotti cotti e stagionati e aderendo al principio di regionalizzazione.

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