Carne coltivata, via libera dall’Usda

Con l'ok dell'Usda manca solo un tassello prima della piena commercializzazione della carne coltivata negli Stati Uniti
Carne coltivata, via libera dall’Usda

Dopo il via libera dell’Fda di alcuni mesi fa, per Upside Foods – startup specializzata in carne coltivata – arriva anche il green light da parte dell’Usda (Dipartimento Usa per l’agricoltura), che segue di qualche giorno quello dato all’altra azienda pioniera Good Meat. Come riportato da AgfunderNews, entrambe le società dovranno ora sottoporsi ad un’ispezione dei propri impianti da parte dall’Usda, ultimo tassello prima di poter vendere legalmente i loro prodotti negli Stati Uniti.

Sebbene l’Usda non abbia ancora emesso regole sulle modalità per etichettare i prodotti a base di carne di coltura cellulare, ha accettato di rivedere le etichette presentate dalle startup prima che il processo di regolamentazione sia completato, con la consapevolezza che potrebbe essere necessario modificarle lungo la strada per conformarsi al suo regolamento definitivo. Un percorso che, seppur tortuoso, non è paragonabile all’iter della Comunità Europea.

I NODI DA SCIOGLIERE

“Stiamo lavorando su una serie di processi che ci consentirebbero di scalare di molto la produzione, ma direi che per noi passare alla commercializzazione su vasta scala dell’intero taglio dei prodotti ci vorrà un po’ di tempo. Abbiamo processi che stanno funzionando ora, ma non abbiamo ancora dato il via libera a quelli per la piena scala commerciale” ha dichiarato Amy Chen, Coo Upside Foods.

Per quanto riguarda l’attrattiva del consumatore per la carne coltivata, la Chen ha affermato: “Semmai, la domanda di carne continua ad aumentare. Ma abbiamo carnivori in conflitto. Amano la carne e le alternative vegetali o di altro tipo sul mercato non sono abbastanza buone da indurli a cambiare le loro abitudini. Ma non si sentono bene nel mangiare carne. Amano il prodotto, ma non il processo. Quindi quello che penso sia davvero eccitante della carne coltivata è che risolve questo paradosso”.

Alla domanda su un recente studio (non ancora sottoposto a revisione paritaria) della Uc Davis, secondo cui le emissioni di gas serra della carne bovina coltivata potrebbero essere fino al 25% superiori rispetto alla carne bovina normale, Chen ha dichiarato: “Abbiamo esaminato quel documento, ma in realtà ogni singola ipotesi si basa su errori grossolani, dal livello di purificazione richiesto per alcuni componenti dei mezzi di coltura cellulare, alla quantità di mezzi necessari, alla produttività del processo. Su larga scala, siamo fiduciosi che il nostro processo sia migliore per l’ambiente, in base all’uso del suolo e dell’acqua e alle emissioni di gas serra”.

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