L’inflazione sta rallentando

Istat, a ottobre il carrello della spesa rallenta: +6,3% su base tendenziale rispetto al +8,1% di settembre. Federdistribuzione: “Risposta responsabile delle imprese alle iniziative del governo”
L’inflazione sta rallentando

I dati appena diffusi da Istat sui prezzi al consumo del mese di ottobre evidenziano, rispetto al mese precedente, un indice generale di inflazione in significativa frenata. Lo stesso vale per il carrello della spesa, con prezzi in rallentamento a +6,3% (su base tendenziale) rispetto al +8,1% dello scorso settembre.

Carlo Alberto Buttarelli, Presidente Federdistribuzione, sottolinea l’impegno delle insegne della distribuzione moderna per il contenimento dell’inflazione. Ma non manca di lanciare l’allarme per la debolezza dei consumi. “Alla conferma del rallentamento della crescita dei prezzi si continua a contrapporre una situazione di debolezza dei consumi. Nonostante il contesto economico rimanga complesso, con le imprese sotto pressione per l’andamento dei volumi di vendita, la distribuzione moderna, che ha operato negli ultimi mesi per rallentare il trasferimento degli aumenti al consumo, ha messo in campo un ulteriore straordinario sforzo”, sottolinea Buttarelli. “Dopo aver dedicato importanti risorse economiche alla card ‘Dedicata a te’, riconoscendo il 15% di sconto ai possessori in aggiunta alle promozioni in corso, le aziende della distribuzione moderna hanno aderito unanimemente all’iniziativa trimestre anti-inflazione, dimostrando ancora una volta attenzione e impegno nei confronti delle famiglie, in difesa del loro potere di acquisto. Le iniziative messe in campo dalle imprese distributive stanno incontrando una risposta positiva da parte degli italiani, che confermano la forte attenzione alla ricerca di soluzioni che coniughino qualità e convenienza. Questi segnali rafforzano la convinzione che occorra lavorare per una riduzione strutturale dei prezzi al consumo: un obiettivo che passa necessariamente dall’intervento di riduzione dei prezzi di listino dei beni di largo consumo da parte dell’industria”.

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