Vitavigor, 65 anni all’insegna della crescita

Fatturato su del +30% nel 2023 (vs 2022), con l’export a +28%. Il caro delle materie prime non impedisce ai prodotti del gruppo di arrivare sui mercati di tutto il mondo, compresi Giappone, Canada e Australia
Vitavigor, 65 anni all’insegna della crescita

Vitavigor, la storica azienda milanese specializzata nella produzione di grissini e sostitutivi del pane, compie 65 anni. Il marchio, riconosciuto in Italia e all’estero, festeggia anche con i numeri grazie a un fatturato in crescita del +30%, passato dai 5,2 milioni di euro del 2022 ai 6,5 milioni di euro nel 2023. Quella che si sta per chiudere è stata un’ottima annata per l’azienda, che ha raccolto risultati positivi in molti segmenti: a volume, il retail ha registrato un boom del +64%, il canale Horeca sta continuando la sua ripresa avvicinandosi sempre di più ai consumi pre-Covid(+17%), mentre il food service conquista un +55% per cento.

Senza dimenticare che l’export viene da anni di crescita a doppia cifra e si è sviluppato ulteriormente a valore del +28%, in particolare verso Europa, Canada, Australia e Giappone.

INNOVAZIONE E SVILUPPO

Il progressivo miglioramento tecnologico e la ricerca di soluzioni sempre più efficienti hanno portato Vitavigor a produrre 1.500 tonnellate di grissini all’anno, con una segmentazione che vede nel 2023 la quota export pari al 41% del fatturato totale dell’azienda; a seguire la Gdo (28%), l’Horeca (15%) e il food service (15%). Nonostante il rincaro delle materie prime – nel 2023 ancora si registra in particolare quello dell’olio extravergine d’oliva (+71% rispetto ad agosto 2022) – l’azienda continua a conquistare fette di mercato consistenti sia in Italia sia all’estero, a dimostrazione di come “l’expertise che un’azienda di famiglia sa trasmettere e l’utilizzo di materie prime di altissima qualità rappresentino dei valori irrinunciabili per i consumatori di tutto il mondo”, sottolinea la società.

TRADIZIONE E NOVITÀ

Il futuro per Vitavigor è una scommessa decisiva: sia nei mercati internazionali, dove l’obiettivo è consolidare la presenza nei paesi in cui siamo già attivi e allargarci a nuovi orizzonti, sia in quello nostrano, dove miriamo a costruire una posizione di leadership in nuovi canali distributivi. Il valore della tradizione e la memoria delle origini sono per noi le direttrici su cui orientare la crescita dell’azienda”, commenta Federica Bigiogera (nella foto), Responsabile marketing Vitavigor.

Era il 1958 quando Giuseppe Bigiogera, storico fornaio meneghino, decise di perseguire l’ambizioso obiettivo di dare a Milano dei grissini che rispecchiassero l’anima vitale ed energica di una città nel vivo del suo sviluppo industriale. Dalla sua profonda conoscenza del pane ebbe origine “El super Grissin de Milan”, croccante e innovativo. Nacque così il marchio Vitavigor, dal latino Vita-ae – Vigor-is, (vitalità e forza), che già nel nome punta raccontare una degustazione che trasmette energia, salute e benessere. Da allora, la passione per il buon cibo e la cura nella scelta delle materie prime si è tramandata di generazione in generazione, creando una delle più iconiche aziende di grissini di alta qualità.

Vitavigor
L’inaugurazione di Vitavigor nel 1969

Oggi si punta a far sì che i prodotti Vitavigorpossano soddisfare sempre meglio i bisogni mutevoli delle nuove generazioni e le necessità quotidiane dei clienti”. La mission consiste dunque nel consolidare il presente, con uno sguardo al passato famigliare, per poter crescere e guardare al futuro con la passione e l’entusiasmo che hanno caratterizzato tutta la storia del marchio e della Famiglia Bigiogera.

Per proporci con successo nei mercati e nelle abitudini di tutto il mondo, stiamo terminando il restyling di packaging e di brand image di tutta la nostra gamma; investimento che andrà a presentare ai clienti finali l’offerta di un’azienda che si dimostra in costante evoluzione, capace di parlare ai nuovi consumatori con prodotti di qualità attenti al benessere, a un’alimentazione bilanciata e innovativa e alla sostenibilità”, conclude Federica Bigiogera.

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