Conserve Italia rilancia i progetti di filiera per la frutta

Aumento delle quotazioni, contributi economici, sperimentazione di nuove varietà, digitalizzazione e meccanizzazione sono le iniziative presentate alle sette cooperative del consorzio
Conserve Italia rilancia i progetti di filiera per la frutta

Il futuro dell’agricoltura appartiene sempre di più alle filiere. E noi, che siamo da sempre una filiera cooperativa integrata, rappresentiamo l’unico modello di impresa che mette insieme le fasi di coltivazione, trasformazione industriale e commercializzazione dei prodotti”. Così il Presidente Conserve Italia, Maurizio Gardini, ha parlato nei giorni scorsi ai rappresentanti e soci produttori delle sette cooperative aderenti al consorzio, che partecipano ai progetti di filiera per impianti programmati di frutta da industria. Si tratta di contratti pluriennali per la coltivazione di frutta destinata alla trasformazione industriale, con un prezzo minimo garantito riconosciuto ai produttori che possono così programmare al meglio le attività.

Le principali iniziative messe in campo da Conserve Italia sono: aumento delle quotazioni e contributi per nuovi impianti, attività di ricerca e sperimentazione per risolvere i problemi fitosanitari e trovare nuove varietà più resistenti ai cambiamenti climatici, investimenti in digitalizzazione per il monitoraggio delle piante e in meccanizzazione delle fasi di raccolta.

CONSERVE ITALIA: PROGETTI E RICERCA

Il team agricolo di Conserve Italia ha illustrato le nuove condizioni offerte ai soci e la programmazione dei nuovi impianti da mettere a dimora, insieme al progetto agro-meteo per il monitoraggio delle piante sviluppato con xFarm Technologies e in collaborazione con l’Università di Bologna, fondamentale per fornire ai produttori dati a supporto delle loro decisioni in fase di irrigazione e trattamento. Spazio poi ai risultati della ricerca varietale finanziata da Conserve Italia nell’ambito del progetto Maspes, agli esiti della sperimentazione su nuove strategie di difesa fitosanitaria in collaborazione con Agrinet e ai test di raccolta meccanizzata realizzati con mezzi appositamente modificati, nel tentativo di ridurre il problema della carenza di manodopera oltre che costi e tempi.

Sono stati infine presentati il progetto di tracciabilità per le pesche sciroppate Valfrutta – che ha interessato una trentina di produttori per fornire ai consumatori, tramite Qr-code in etichetta, informazioni dettagliate sull’origine del prodotto – e la nuova attività di comunicazione interna “Noi siamo Filiera” che mira ad aprire un canale diretto con i produttori degli impianti programmati di frutta da industria.

Nel 2003, Conserve Italia avviava il primo progetto di filiera per impianti programmati di frutta dedicato alle pesche gialle, produzione fondamentale per la realizzazione dei nostri succhi – ha ricordato Gardini –. Quella data ha segnato l’inizio di un percorso che ha portato alla definizione di sei progetti che ad oggi interessano 200 aziende agricole concentrate principalmente nell’areale romagnolo oltre che nei territori di Ferrara e Bologna, per un totale di 700 ettari di albicocche, pesche gialle, nettarine, percoche, pere e mele destinate alla trasformazione industriale. Questa iniziativa, davvero unica nel panorama ortofrutticolo italiano, ha garantito al nostro gruppo una produzione di qualità per la realizzazione di prodotti premium come i succhi Optimum Yoga e le pesche sciroppate Valfrutta. Al contempo, ha assicurato condizioni favorevoli ai produttori grazie a contratti pluriennali allo scopo di garantire stabilità per l’intera vita degli impianti, e un reddito costante e sicuro, non soggetto a oscillazioni di mercato in virtù di un minimo garantito che negli ultimi quattro anni è sempre stato incrementato”.

In conclusione, il Presidente di Conserve Italia ha espresso la volontà di “contribuire a dare un futuro alla frutticoltura dell’Emilia-Romagna, dove si concentra la nostra base sociale; in particolare per la frutta da industria, che non è affatto arrivata al capolinea e può ancora rappresentare un’importante opportunità per le aziende agricole”.

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