Distribuzione moderna, la sfida del lavoro sostenibile

“Il lavoro nel Retail 2030”: dinamiche demografiche, cambiamenti valoriali e nuove tecnologie
Distribuzione moderna, la sfida del lavoro sostenibile

Il tema del lavoro sostenibile nel retail è stato al centro dell’ultimo convegno organizzato da Federdistribuzione, nel corso del quale è stata presentata la sintesi di alcune ricerche che riflettono la visione del mercato del lavoro, attuale e del prossimo futuro, da parte delle imprese e dei lavoratori della distribuzione moderna, a partire dai più giovani.

Francesco Quattrone, Direttore area lavoro e affari generali di Federdistribuzione ha presentato i dati emersi dalle elaborazioni di PwC e dalle ricerche condotte in collaborazione con Adapt su un campione rappresentativo delle aziende associate a Federdistribuzione. Le principali evidenze di questo studio fotografano il settore distributivo, che conta oltre 440.000 occupati, con un trend in crescita del +7% tra il 2018 e il 2022 e con un aumento degli addetti over 50, che rappresentano quasi il 24% del totale. Il numero di occupati under 30 è pari al 19,5%, maggiore della media italiana (13%); la tipologia contrattuale più diffusa nel settore è il tempo indeterminato (86%) mentre l’incidenza del part-time è del 44%; l’occupazione femminile raggiunge il 63%, superiore alla media nazionale del 42%. Cresce il turnover, passato dall’8,2% del 2021 al 13,3% del 2022. Dai dati raccolti dalle aziende, nel 2024 i profili più ricercati nel settore retail riguardano l’area dei servizi operativi (90,3%), in particolare l’addetto alle vendite (61,6%) e lo specialista settore food (14,3).

LA PERCEZIONE DEL LAVORO NEL SETTORE RETAIL

Il tema della percezione del mondo del lavoro nel settore retail è stato oggetto di una rilevazione presentata da Nando Pagnoncelli, Presidente di Ipsos. In un contesto caratterizzato da una forte influenza dell’ingresso delle nuove generazioni nel mercato del lavoro, lo studio mette in luce come quattro italiani su dieci reputino la distribuzione moderna attrattiva dal punto di vista lavorativo. I più interessati al settore dal punto di vista occupazionale sono coloro che danno molta importanza all’ambiente di lavoro, alla costruzione di una relazione basata sulla fiducia e sulla collaborazione. Il report evidenza alcuni punti di attenzione nella percezione del lavoro nel settore distributivo, legati principalmente al tema della conciliazione vita-lavoro e ai ritmi di lavoro richiesti. Allo stesso tempo, emerge come le persone che hanno già lavorato nel retail esprimano verso il settore un giudizio reputazionale sensibilmente più elevato, evidenziando una professionalità ricca che include la propensione al lavoro di squadra, il problem solving, la capacità di ascoltare e di comunicare oltre alla gestione di situazioni di stress.

La ricerca sottolinea anche le opportunità di sviluppo per il settore sul piano reputazionale, attraverso la valorizzazione dei punti di forza come la crescente presenza territoriale, l’evoluzione tecnologica, il dinamismo, la capacità di adeguarsi alle esigenze della clientela, così come il valore del ruolo svolto dalle aziende della distribuzione moderna a vantaggio dell’economia del Paese, considerando in particolare le ricadute occupazionali e il portato in termini di innovazione tecnologica.

LA DISTRIBUZIONE MODERNA E LA SFIDA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Tra le nuove sfide per il mercato del lavoro si affaccia anche quella posta dall’intelligenza artificiale: le sue implicazioni nel settore retail, assieme all’analisi del regolamento UE sull’IA, sono stati i temi al centro dell’intervento di Michele Faioli, docente di Economia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha messo in luce le potenzialità di utilizzo dell’intelligenza artificiale per migliorare il processo di matching, fra le competenze richieste a livello aziendale e quelle offerte dai potenziali candidati. Così come per supportare le politiche di sviluppo del personale mediante la costruzione di percorsi formativi mirati alle necessità aziendali e dei lavoratori (reskilling/upskilling), in un’ottica di maggiore sostenibilità complessiva del mercato del lavoro.

Il settore retail si confronta oggi con sfide cruciali, legate alle transizioni digitali e demografiche, ai processi di profondo cambiamento e di innovazione a cui assistiamo”, ha dichiarato Renato Brunetta, Presidente del Cnel.“Dalla risposta che saprà dare a queste sfide dipende il benessere del Paese, perché la rete della distribuzione moderna è elemento fondamentale per la tenuta e la coesione del tessuto sociale”.

Carlo Alberto Buttarelli, Presidente Federdistribuzione, ha sottolineato: “L’evoluzione del mondo del lavoro emerge con forza dall’esperienza quotidiana delle imprese, e le ricerche ne fotografano gli aspetti più rilevanti che riguardano le nuove generazioni ma che investono anche la dimensione intergenerazionale dei lavoratori nelle organizzazioni. Solo un dialogo costante, supportato da un osservatorio del mondo del lavoro basato sulle evidenze dei dati, può alimentare nuove progettualità da parte delle imprese, favorite anche dall’introduzione di politiche e strumenti normativi specifici per la creazione di luoghi di lavoro in sintonia con le dinamiche di progressivo cambiamento tecnologico, demografico e dei bisogni delle persone”.

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