
La Bresaola della Valtellina Igp ha registrato una crescita anche nel 2024. A dirlo sono i dati di bilancio del comparto, che include 14 aziende certificate Csqa. La produzione ha superato le 12.600 tonnellate, segnando un +6,52% rispetto al 2023. Il valore al consumo si è attestato a 480 milioni di euro, anch’esso in aumento del +6,52%. L’impatto occupazionale sul territorio (diretto e indotto) ha mostrato una crescita del +4%. Il principale canale di vendita si conferma la Gdo, che assorbe il 77% della produzione totale.
Anche i numeri legati all’esportazione sono in crescita. L’export rappresenta il 5% della produzione totale, con un valore di 14 milioni di euro (+4,64%). Nel 2024 sono state esportate 632 tonnellate di Bresaola della Valtellina Igp. Le destinazioni si dividono tra paesi UE (72% del totale, in aumento del +3,2% rispetto al 2023) ed extra-UE (28% del totale, in aumento del +8,5%). Tra i mercati extra-UE, si osserva una rilevanza crescente di paesi del Medio Oriente.
Nonostante la crescita dei dati di produzione e commerciali, il settore affronta varie complessità. Mario Francesco Moro, Presidente del Consorzio di tutela della Bresaola della Valtellina Igp, ha indicato che i costanti rincari della materia prima e le barriere tariffarie impongono una riflessione per il comparto: “L’aumento degli oneri di produzione – ha detto – non può essere sostenuto unicamente dai produttori. Il Consorzio ha avviato azioni per cercare di mitigare questo squilibrio”.