Per Ferrero l’olio di palma sarà ‘l’olio del domani’

Per Ferrero l’olio di palma sarà ‘l’olio del domani’

Intervista esclusiva di Food al CEO Alessandro d'Este, che spiega come il gruppo piemontese punti su qualità, tracciabilità e sostenibilità del grasso vegetale
Per Ferrero l’olio di palma sarà ‘l’olio del domani’

Anche in occasione del suo settantesimo compleanno, Ferrero ha ribadito il proprio impegno a difesa delle qualità di uno degli ingredienti di punta dei suoi prodotti, ossia l’olio di palma. Una scelta che va in controtendenza rispetto a quello che sta avvenendo nel settore industriale alimentare, dove molte aziende – anche leader di mercato come Barilla, Balocco e Colussi – stanno progressivamente eliminando questa tipologia di grasso vegetale dalle proprie ricette.

UN SCELTA RESPONSABILE – Ferrero si dissocia da questa scelta, come ribadito stamattina a Milano, dove l’azienda di Alba ha organizzato un convegno intitolato ‘Olio di Palma: una scelta responsabile basata sulla scienza’, durante il quale si sono voluti comunicare diversi messaggi. Innanzitutto, la necessità di aiutare i consumatori a comprendere meglio e in maniera più consapevole la questione e, a proposito, il gruppo ha ribadito e assicurato che l’olio ottenuto dai semi di palma è sostenibile, come certificato dalla Rspo, l’organizzazione agricola no profit che ne determina la qualità e il grado stesso di sostenibilità.

LA SALUTE AL CENTRO – “I consumatori sono disorientati, indecisi e anche spaventati dalla comunicazione che ricevono. Noi vogliano fare chiarezza – ha affermato Alessandro D’Este, presidente e amministratore delegato di Ferrero Commerciale Italia –. La qualità del nostro olio di palma deriva da una raccolta accurata, una spremitura di frutti freschissimi, da processi di lavorazioni effettuate a temperature controllate e più basse possibili. È una materia prima compatibile con le nuove raccomandazioni dell’Efsa, perché la salute e la sicurezza del consumatore deve essere una priorità assoluta e, in questo non accettiamo compromessi”.

L’OLIO DEL DOMANI – Il tutto ritenendo che, in questi ultimi anni, l’ingrediente della discordia sia stato giudicato con eccessiva semplicità e alla domanda se abbia subito un processo di demonizzazione, il manager di Ferrero non ha dubbi: “Purtroppo è stato così – risponde –. Nel 2050 saremo nove miliardi di persone e, in quest’ottica, i grassi saranno sempre più una parte fondamentale della dieta umana. L’olio di palma rappresenta ben il 40% della produzione mondiale di olio e un suo singolo ettaro corrisponde fino a 11 ettari di altri oli vegetali. Possiamo quindi considerarlo l’olio del domani“.

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