Avocado mania, è boom di vendite

Con una domanda che supera l’offerta, la moda del superfood contagia i mercati internazionali. Ma c’è un lato oscuro che riguarda l’ambiente
Avocado mania, è boom di vendite

Alcuni analisti finanziari lo considerano più redditizio del petrolio, per chi intende investire in materie prime. Che si tratti infatti della cosiddetta febbre verde, oppure di avocado-mania, il frutto esotico continua ovunque a farsi prepotentemente largo nei gusti dei consumatori, trovando quindi sempre maggiore spazio anche nell’offerta dei supermercati. Merito di un mix tra sapore accattivante, versatilità e proprietà salutistiche che spaziano dai rimedi antinfiammatori e anti-stress fino al controllo degli zuccheri e alla prevenzione dell’Alzheimer. Un vero e proprio fenomeno globale, insomma, capace di coinvolgere, o addirittura travolgere, gran parte dei mercati internazionali. Basti pensare che appena cinque anni fa Messico, Cile e Perù esportavano in Cina appena 80 tonnellate di questo prodotto, mentre nel 2016 il flusso commerciale verso Pechino ha superato le 24mila tonnellate, e si avvia adesso a segnare nuovi record. Gli americani, invece, nel 2006 ne consumava circa 1,5 chilogrammi a testa, contro gli attuali 3,2 chili e, durante la settimana dell’ultimo Superbowl, hanno divorato 278 milioni pezzi. Pochi mesi fa, inoltre, la domanda crescente in Gran Bretagna, unita a un calo generalizzato delle produzioni, ha spinto Morrisons a proporre sui suoi scaffali anche i frutti rovinati, i Wonky Avocado, ad un prezzo più conveniente.

Sostenibilità a rischio

Se però il boom di richieste ha praticamente lasciato a secco i supermercati inglesi, a secco, nel vero senso della parola, è rimasta pure l’intera provincia di Petorca, in Cile. Le coltivazioni di avocado, del resto, richiedono enormi quantità d’acqua per l’irrigazione, in zone dove la piovosità è già scarsa. Ne occorrono oltre 2mila litri per ricavare un solo chilogrammo, cioè quattro volte in più rispetto alle arance e dieci volte il fabbisogno dei pomodori. A ciò si aggiunge la deforestazione, che nello stato messicano di Michoacan, cuore della produzione nazionale, aumenta al tasso del 2,5% ogni anno, spinta proprio dalle colture di avocado, con danni enormi alla biodiversità e ripercussioni su larga scala.

Le new entry dei retailer

Intanto, nonostante i prezzi alle stelle, industria e retailer cavalcano la moda del superfood esotico proponendolo in varie declinazioni e abbinamenti. Sempre in Gran Bretagna, per esempio, Waitrose ha appena lanciato la sua zuppa di avocado a marchio. Oltreoceano, invece, Trader Joe’s in questi giorni ha presentato il suo yogurt a base di avocado.

I trend dell’avocado in Italia

Nel nostro Paese, che vanta una produzione di assoluta qualità in Sicilia, le importazioni di avocado registrano una crescita del 28% rispetto allo scorso anno. Le vendite, invece, sono in ascesa del 37,2%, con un giro d’affari di circa 24 milioni di euro. Secondo i dati Nielsen, nell’anno terminante ad aprile, l’aggregato della frutta tropicale ha raggiunto nel complesso un valore di 650 milioni di euro.

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