Gli italiani e l’olio

Comportamenti di consumo dichiarati, driver di scelta e canali di acquisto: una ricerca realizzata da Doxa per Federolio fa luce sulla categoria e sul suo percepito di qualità

L’indiscusso protagonista del comparto olio è lui: l’extravergine di oliva costituisce un punto di riferimento fondamentale nel panorama gastronomico italiano. A ribadirlo sono i consumatori, come dimostra la ricerca Doxa commissionata da Federolio, presentata in occasione della convention Filo d’Olio dal dott. Andrea Tozzi.

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L’olio extravergine d’oliva è risultato di gran lunga il più utilizzato (85% del campione), sia perché è l’olio migliore da utilizzare (36%) e perché un olio di qualità (27%) ma anche perché fa bene alla salute (18%). L’indagine ha mostrato anche una variabilità nel costo per l’acquisto con il 39% degli italiani (Low Spender) che mediamente spende meno di 6 euro al litro, il 48% (Medium Spender) che spende da 6 a 10 euro ed il restante 13% (High Spender) che va oltre i 10 euro.

DOVE ACQUISTANO GLI ITALIANI

L’acquisto avviene presso la grande distribuzione per quasi la metà del campione (56%) con un prezzo medio di 6,2 euro al litro ed una frequenza d’acquisto inferiore al mese e per il 33% direttamente nel luogo di produzione con un prezzo medio che raggiunge gli 8,4 euro/l ed acquisti che avvengono un paio di volte l’anno (32%) ed una volta l’anno (26%).

I DRIVER DI SCELTA

Nella scelta dell’olio tra le caratteristiche prese in considerazione c’è l’origine e la provenienza italiana delle olive (52%), il rapporto qualità prezzo (39%), ma anche la trasparenza di tutte le fasi produttive (31%) e una filiera produttiva certificata (23%). Differenze si riscontrano nei driver di scelta tra i tre profili di consumatori individuati in precedenza: gli High Spender e i Medium Spender guardano soprattutto all’origine/provenienza delle olive e alla trasparenza di tutte le fasi produttive, i Low Spender sono più attenti al rapporto qualità prezzo, alle promozioni e alle offerte.

L’IMPORTANZA DELLA FAMIGLIA

Decisamente forte il legame con la produzione gestita da famiglie storiche, che è rilevante per un italiano su sei. La motivazione è legata all’esperienza e alla qualità che i marchi legati alle famiglie storiche sono capaci di esprimere oltre che la capacità di valorizzare il Made in Italy.

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