La ‘non carne’ di Beyond Meat sbarca in Italia

La catena bolognese Welldone inserisce il burger vegetale nel suo menù e apre l'era della “fake meat” in Italia
La ‘non carne’ di Beyond Meat sbarca in Italia

La catena bolognese di hamburgerie ‘gourmet’ Welldone, 15 punti di vendita in Italia che potrebbero anche raddoppiare nel giro di un paio di anni, è l’apripista italiano di Beyond Meat, la società californiana che si è lanciata nello sviluppo di alternative vegetali alla carne con l’ambizioso obiettivo di non farla rimpiangere alla prova dell’assaggio. La società italiana è, infatti, la prima a distribuire l’hamburger vegano prodotto dall’azienda che ha sede a El Segundo, cittadina costiera dell’hinterland di Los Angeles e stabilimento produttivo nel Missouri. Un prodotto che, presentato ufficialmente il 25 settembre a Bologna, ha stupito per la sua somiglianza alla polpetta di carne, sia visivamente sia all’assaggio, nonostante sia totalmente privo di materie prime animali. Beyond Meat è infatti pioniera dell’utilizzo delle proteine estratte dai piselli per la sua ‘non carne’ (o fake meat com’è chiamata negli Stati Uniti), che formano la base sulla quale costruire il prodotto dove trovano spazio il succo di barbabietola, una serie di fibre vegetali che trattengono l’acqua (per la succosità) e conservanti naturali, oltre all’olio di cocco e canola che forniscono la frazione grassa all’impasto. Il mondo delle hamburgerie non sarà l’unico canale di vendita: secondo rumors circolati durante la presentazione che non trovano attualmente conferma, anche la grande distribuzione italiana si è interessata a questo prodotto. Il nome emerso è quello di Esselunga che però precisa che al momento non è previsto l’inserimento di questo prodotto tra le sue referenze.

WELLDONE METTE IN CARTA BEYOND MEAT

“Negli Stati Uniti – ha spiegato Andrea Magelli, cofondatore di Welldone (e Future Food Innovation) insieme alla moglie Sara Roversi – Beyond Meat ha decuplicato le proprie vendite quando è uscita dallo scaffale ‘vegan’. Noi lo proporremo come alternativa vegetale e ‘sostenibile’ ai nostri prodotti da materie prime animali senza voler penalizzare le due categorie. A cinque anni dalla fondazione di Welldone ci siamo infatti chiesti ancora quale fosse la nostra mission e abbiamo trovato la risposta nell’assecondare coloro che credono nella necessità di un cibo più sostenibile in un futuro dove la produzione di proteine animali faticherà a colmare la domanda a causa della crescita della popolazione mondiale e per i problemi ambientali che l’allevamento intensivo di capi si porta dietro. In questo senso Beyond Meat può essere una risposta interessante, che fornisce i nutrimenti di cui abbiamo bisogno, ad un prezzo comparabile a quello della carne bovina di qualità, ma con un’impronta di carbonio imparagonabile. L’unico punto a sfavore è il trasporto, dato che le polpette arrivano dagli Stati Uniti.

Gli hamburger di “non carne” serviti da WELLDONE

CHI È BEYOND MEAT

Beyond Meat, che si accredita sul proprio sito di oltre 10mila punti vendita serviti nel mondo con i suoi prodotti tra foodservice e GDO – ultima arrivata la catena USA Del Taco, specializzata in cibo messicano –, ma sarebbero ben di più ormai, rientra nel filone delle alternative vegetali alla carne che va sotto il nome di “clean meat”, dove trovano posto anche società quali Impossible Foods e Memphis Meat, ognuna con il loro filone di ricerca che va dai vegetali alla carne in vitro. Fondata da Ethan Brown, la società nel tempo ha attratto investitori di peso, tra cui la fondazione di Bill Gates, l’attore Leonardo Di Caprio, alcuni importanti fondi di venture capital americani ma, soprattutto, Tyson Foods, il maggiore produttore di carne americana, oltre a General Mills, big dei cereali. Il tutto per 72 milioni di dollari, raccolti finora per sostenerne ricerca e sviluppo prodotti. Qualche mese fa la società ha annunciato il raddoppio del suo stabilimento produttivo in Missouri che porterà gli addetti alla produzione dagli attuali 200 a 450 unità. Il tutto per servire il piano di crescita internazionale studiato per raggiungere una cinquantina di mercati nel mondo, tra cui anche l’Italia. In arrivo dopo i burger, le salsicce e gli straccetti di pollo anche il bacon e, sembra, anche i petti di pollo. Tutto, rigorosamente, a base di piselli.

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