Il cioccolato da intenditori è socio sostenibile

Concetti come terroir, monorigine, alto tenore di cacao e materie prime di qualità certificata spingono i consumi di tavolette e praline verso un “lusso accessibile”, che parte dall’attenzione ai coltivatori del cacao

Categoria indulgent per eccellenza, quella del cioccolato raccoglie consumatori dai palati sempre più esigenti, che sanno perfettamente cosa vogliono trovare sullo scaffale per soddisfare i propri momenti di piacere e cercano alte percentuali di cacao, meglio apprezzato se monorigine e certificato. Le aziende produttrici non stanno a guardare, offrendo una varietà di gamma che mette l’accento su concetti relativamente nuovi per il comparto, ma già fatti propri da un buon numero di consumatori.

Tra questi, i valori di terroir e monorigine veicolano la qualità premium dei prodotti e indirizzano lo sguardo sulla prima parte della filiera, dove al centro c’è il cacao come materia prima. Si concentra l’attenzione sulla sostenibilità ambientale, ma anche e soprattutto su quella sociale, con il moltiplicarsi di interventi diretti da parte dei player dell’industria sui territori di origine della materia prima, attraverso il sostegno ai coltivatori del cacao.

cioccolato

CIOCCOLATO: UN MERCATO DA 1,5 MILIARDI

Quello del cioccolato è un mercato che in Italia vale complessivamente circa 1,5 miliardi di euro. Tavolette e praline costituiscono i due segmenti di riferimento, coprendo insieme quasi il 50% dell’intera categoria ma con un significativo switch tra le relative quote di mercato, secondo gli ultimi dati Iri. Mentre le tavolette infatti perdono terreno (-2,2% a volume) le praline fanno un balzo in avanti (+2,5% a volume), guadagnando la pole position.

Quanto alla voce export, il cioccolato e i prodotti a base di cacao Made in Italy sono cresciuti nel 2018: 323.406 le tonnellate di prodotto vendute (+5,7%) per un valore pari a 1.751,7 milioni di euro (+0,1%), secondo l’elaborazione dell’Unione Italiana Food su dati Istat.

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