Il virus non ferma l’industria dairy

A Piacenza il Consorzio alimentare pronto a partecipare alle fiere internazionali nonostante la crisi. Assolatte e il gruppo Granarolo: la distribuzione sarà garantita anche nei comuni della zone rosse

Il Coronavirus non ferma l’industria alimentare. Non lo fa a Piacenza, la città emiliana  dove si sono verificati i primi casi di contagio che riguardano l’Emilia Romagna. Non lo fa nelle altre regioni del Nord del Paese blindate per scongiurare il rischio di una pandemia.

LA REALTÀ PIACENTINA

Nel Piacentino, terra con una storica tradizione agroalimentare, tra salumi, vini e prodotti caseari (primo tra tutti, il Grana Padano), le aziende non rinunciano nemmeno a partecipare, dal 10 al 12 marzo a Tokyo, alla fiera internazionale Foodex. Anche se alcune sono provate dall’assenza dei lavoratori che vivono nei comuni del Lodigiano che sono stati posti in quarantena. E che, quindi, non possono lasciare il paese dove abitano.

La situazione è sotto controllo, nonostante i comprensibili disagi indotti dalla paura, come fanno sapere dal Consorzio Piacenza Alimentare che, nato nel 1980, aggrega più di una ottantina di aziende che operano prevalentemente nei comparti del vino, del Grana Padano, delle conserve di pomodoro, dei salumi, con un fatturato aggregato che ha raggiunto 1,4 miliardi di euro. Una potenza che vuole continuare a crescere all’estero (la produzione destinata alla domanda da oltreconfine raggiunge una quota del 30% sul totale). E che non sono disposte a rallentare i ritmi produttivi, a dispetto della crisi innescata dalla diffusione del virus.

IL SETTORE CASEARIO NAZIONALE

Discorso che vale, a livello nazionale, anche per l’intero settore lattiero caseario. “Nonostante le difficoltà – conferma Assolatte con una nota – le industrie di trasformazione assicurano la regolarità del rifornimento di latte e derivati, beni essenziali, agli oltre 50mila punti vendita presenti sul territorio nazionale”. Così, quotidianamente, continuerà ad essere raccolto tutto il latte prodotto nelle stalle, pari a 38 milioni di litri al giorno. Anche grazie a uno stretto coordinamento tra Assolatte e le autorità che stanno gestendo la difficile fase di crisi. “Vogliamo assicurare i consumatori: faremo il possibile per garantire la presenza del latte su tutti gli scaffali durante l’emergenza, dice il presidente dell’associazione Giuseppe Ambrosi.

IL CASO GRANAROLO

Rassicurazioni arrivano anche dal gruppo Granarolo. Le consegne saranno garantite, seguendo le disposizioni, in tutte le zone colpite dalle misure restrittive. Nel frattempo, a titolo precauzionale, il gruppo emiliano ha però sospeso tutte le trasferte all’estero e i corsi di formazione programmati. Ha anche dotato i distributori delle mascherine per la protezione individuale.

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