Usa, se l’e-grocery spazza via le catene regionali

In pochi giorni hanno chiuso i battenti tre catene regionali specializzate in cibi bio e naturali. Per i rivenditori tradizionali è sempre più difficile resistere all’offensiva dei big retailer
Usa, se l’e-grocery spazza via le catene regionali

Per gli analisti americani è anzitutto un effetto diretto dell’espansione del canale online. In pochi giorni tre importanti catene regionali hanno dichiarato fallimento. Si tratta di Earth Fare, Lucky’s Market e Fairway. La prima catena, con sede in Carolina del Nord, ha annunciato l’intenzione di liquidare tutti i suoi 50 store. La seconda, che ambiva a sfidare Whole Foods, dopo una rapida espansione fuori dal Colorado sta ora vendendo inesorabilmente i suoi supermercati. Fairway, infine, conta su 14 negozi nell’area di New York e si prepara a cederli per ripianare un debito ormai insostenibile. Se la crisi dei piccoli retailer tradizionali non è certo una novità, sorprende invece che stavolta la bancarotta sia toccata a tre player con una forte identificazione del marchio su prodotti biologici, freschi, sani e a km zero.

CRESCE IL NUMERO DELLE INSEGNE IN AFFANNO

Secondo la Cnn durante lo scorso anno il numero dei supermercati statunitensi è diminuito dell’1,3% e nei prossimi cinque anni, secondo le previsioni, dovrebbe ridursi di un ulteriore 6 per cento. Un declino inarrestabile dovuto in larga parte all’ascesa dello shopping online che, come stima il Food Marketing Institute, raggiungerà un giro d’affari pari a 143 miliardi di dollari entro il 2025.

IL RUOLO DEI DISCOUNT

A tutto ciò si aggiunge l’espansione aggressiva dei discount tedeschi Aldi e Lidl, che contano rispettivamente su 1.800 e 127 negozi, con ambiziosi piani di crescita, spesso concentrati proprio nelle zone ancora presidiate da rivenditori locali. E non certamente trascurabile nemmeno l’offensiva di catene low cost come Dollar Tree e Dollar General, entrambi con una reta di vendita costituita da oltre 15mila store.

MARGINI SEMPRE PIÙ  RIDOTTI

Gli analisti inoltre riscontrano che le piccole catene regionali, pur di restare competitive, stanno aumentando notevolmente gli investimenti in centri di microfulfillment, magazzini robotizzati e altre costose innovazioni. A loro dire, tuttavia, questa strategia rischia di comprimere eccessivamente i profitti, indebolendo ulteriormente la loro posizione rispetto ai big retailer.

LE STRATEGIE DEI TOP PLAYER

Intanto Target, Walmart e Amazon continuano a puntare anche sul lancio di negozi fisici dalle dimensioni ridotte, pensati proprio per sfidare i supermercati tradizionali. Questi format saranno sempre più concentrati in zone dove la densità abitative consente di implementare i servizi di click&collect e di consegna a domicilio.

© Riproduzione riservata