Agrifood-tech: chi investe e chi rallenta, in Italia e nel mondo

Diversi fattori hanno rallentato gli investimenti nell’anno appena trascorso, non solo nel foodtech, con un'Italia che, almeno per il momento, è sparita dai radar

La guerra commerciale tra USA e Cina, l’incertezza legata alla Brexit, e il rallentamento dell’economia cinese, favorito anche dall’incubo Coronavirus, sono i tre fattori che, secondo l’ultimo report di AgFunder, hanno rallentato gli investimenti nel 2019 a livello mondiale, in cui l’agrifood-tech non ha fatto eccezione.

CAMBIANO I MODELLI DI CONSUMO, AVANZANO LE PROTEINE ALTERNATIVE

Il report indica investimenti nell’agrifood-tech nel 2019 pari a 19,8 miliardi di dollari, in calo del 4,8% rispetto al 2018, per un totale di 1.858 deals conclusi, il 15% rispetto all’anno prima.

Praticamente il 10% del totale è stato investito in due soli deals: 1 miliardo di dollari per l’equivalente sud-americano di Glovo, la cilena Rappi, e 980 milioni per Nuro, società attiva nel grocery delivery con i robot, che ha da poco siglato una partnership con Kroger.

Se si considera che il terzo gradino del podio è occupato dalla startup cinese di e-grocery MissFresh, gli investimenti testimoniano come sia in corso un radicale cambiamento nei modelli di consumo.

Scindendo i 19,8 miliardi nelle due macrocategorie, upstream e downstream (grosso modo a monte e a valle della filiera agroalimentare), si nota come 7,6 miliardi siano stati investiti in tecnologie upstream, con una crescita del 1,3%, dove spicca senz’altro il Round E da 300m chiuso da Impossible Foods, oltre ai 400m investiti nella piattaforma di digital trucking Convoy. Nel downstream si registrano investimenti per 12 miliardi, in flessione del 7,6% nonostante i 3 deals menzionati poc’anzi.

EUROPA IN CONTROTENDENZA CON DELIVERY E INSETTI

La flessione non riguarda certo l’Europa, che ha visto anzi raddoppiare gli investimenti, da 1,6 miliardi di dollari nel 2018 a 3,3 miliardi nel 2019. Se in generale gli investimenti nel food delivery sono calati, il vecchio continente anche in questa caso va in controtendenza piazzando sul podio 3 deals nel settore, con il Round G da 575 milioni chiuso da Deliverooo con Amazon, attualmente sotto inchiesta da parte dell’antitrust britannico, seguito dai 167 milioni di Glovo e dai 130 milioni della finlandese Wolt.

In Europa si è registrato anche il deal più importante a livello mondiale nel campo dell’agricoltura innovativa: il round C da 125 milioni chiuso dalla francese Ynsect, che alleva insetti a uso animale. Considerando anche il deal da 11 milioni dell’olandese Protifarm c’è sicuramente spazio per qualche riflessione. L’allevamento di insetti per uso animale, che differisce sostanzialmente da quello per uso umano a livello legislativo, produttivo ed etico può essere davvero considerato un ottimo ed efficace mezzo per ridurre l’impatto ambientale nel settore degli allevamenti intensivi.

E L’ITALIA?

Il Belpaese, che pure nel 2018 aveva fatto registrare investimenti per 34 milioni (+ altri 3 milioni circa non registrati) per il 2019 è fuori addirittura dalla Top20. Tra i deals degni di nota possiamo comunque segnalare, in ordine decrescente

Da menzionare anche il round chiuso da Flower Burger, per un importo non rivelato.

Ce ne saranno sicuramente altri, elencati nel report sull’Europa che dovrebbe essere pubblicato a breve.

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