Igienizzanti e penne lisce, gli up&down del Coronavirus

Al netto degli incredibili danni economici che la psicosi collettiva da Coronavirus sta portando con sé, la reazione di persone e imprese alla situazione di emergenza può insegnarci molto in campo commerciale ed economico

I supemercati letteralmente presi d’assalto nell’ultimo week-end, soprattutto a Milano, possono dirci molto sui gusti e le abitudini della gente.

Per un’industria agroalimentare italiana che giustamente non si ferma, questa psicosi può rivelare molto più che un’indagine di mercato su gusti e abitudini dei consumatori.

DA PRINCIPIO ECONOMICO A SCIACALLAGGIO

“Il prezzo lo fa il mercato”. Uno dei fondamenti dell’economia sta trovando ampiamente conferma in questi giorni di isteria collettiva, con disinfettanti e mascherine che ne escono come i veri vincitori “immorali”.

Infatti, nonostante i rallentamenti nelle consegne, su Amazon il prezzo del disinfettante per le mani, ad esempio, nell’arco di poche ore è passato da pochi euro a oltre 200 euro con un rincaro del 650%, mentre le mascherine hanno fatto ancora meglio arrivando a +1700% come un qualsiasi titolo di borsa nei giorni del toro.

D’accordo che il business è business, ma il confine che separa l’opportunità dallo sciacallaggio, seppur labile, non dovrebbe mai essere superato.

Inoltre, il dato sulle vendite da inizio anno è stellare. Da un comunicato di Nielsen emerge che: “i gel igienizzanti per le mani sono stati razziati dagli scaffali della grande distribuzione (dagli ipermercati, ai supermercati, liberi servizi, negozi specializzati in drug e discount). È previsto un milione di pezzi venduti entro fine febbraio, mentre solo nelle prime 6 settimane dell’anno il sellout è stato di 900mila confezioni, pari a un fatturato di 2,5 milioni di euro. È aumentato di 9 volte (+827%) il giro d’affari generato da questo segmento di prodotto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.”

MANGIARE SANO ANCHE IN EMERGENZA

In ogni caso Federdistribuzione ha garantito gli approvvigionamenti nella grande distribuzione, seguita a ruota da Coldiretti, che ha stimato un aumento medio della spesa del 5-10% durante il fine settimana, garantendo al contempo che non vi saranno ritardi per quanto riguarda la consegna di frutta e verdura, tra i prodotti più acquistati in assoluto insieme ovviamente all’acqua in bottiglia e ai cibi in scatola, pelati e pasta su tutti.

PENNE LISCE E FARFALLE? NO GRAZIE

E proprio la pasta, in particolare penne lisce e farfalle, sono state anche grandi protagoniste sui social, anche se in tono decisamente scherzoso.

Girano in rete da alcuni giorni le immancabili foto di scaffali vuoti e in alcune si fa notare come, seppur in emergenza, tali formati non siano stati minimamente considerati, rimanendo mestamente in solitudine sugli scaffali.

Ovviamente, come una rondine non fa primavera, un meme non fa marketing, ma magari si potrebbe portare a riconsiderare seriamente il ‘pensionamento’ di alcuni formati di pasta forse mai troppo amati dai consumatori ai quali potremmo aggiungere anche le ruote.

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