Filiera grano duro-pasta: mappate oltre 150mila tonnellate

Grazie al sistema “Fruclass”, ideato dall’Università degli Studi della Tuscia, è stato possibile realizzare uno spaccato territoriale dei risultati della campagna granaria 2019-2020

Uno strumento capace di riconoscere e premiare – in un’annata particolarmente complessa, come quella che ci siamo lasciati alle spalle, per gli attori della filiera del grano duro – coloro che tutelano e garantiscono l’approvvigionamento di materia prima nazionale di qualità. Si tratta di FRUCLASS, un sistema ideato dall’Università degli Studi della Tuscia su impulso delle associazioni della filiera grano-pasta firmatarie del protocollo d’intesa “Filiera grano duro-pasta di Qualità”, ovvero Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Assosementi, Cia-Agricoltori Italiani, COMPAG, Confagricoltura, Copagri, ITALMOPA – Associazione Industriali Mugnai d’Italia e i pastai di Unione Italiana Food

UN’ANALISI INEDITA

Il sistema FRUCLASS ha permesso, per la prima volta in Italia, la restituzione in tempo reale di uno spaccato territoriale dei risultati della campagna granaria 2019/20, derivanti dalla raccolta e dall’analisi dei dati quali-quantitativi di oltre 150.000 tonnellate di grano duro stoccato in più di 40 centri dislocati in 19 diverse province distribuite lungo tutta la Penisola. 

Grazie a un approccio innovativo per la gestione dei big data, le rilevazioni così raccolte sono state trasmesse quotidianamente su un server dedicato dell’ateneo viterbese, dove sono state processate, controllate e rese fruibili, con diverso grado di dettaglio, agli iscritti alla piattaforma informatica http://granoduropasta.unitus.it/

UNA RISPOSTA CONCRETA

FRUCLASS va a integrare gli intenti del protocollo d’intesa “Filiera grano duro-pasta di Qualità” e vuole essereuna risposta concreta, volontaria e di squadra alle criticità che ostacolano la crescita del settore“Infatti, uno degli obiettivi– concludono le associazioni della filiera grano-pasta – è quello di proporre soluzioni adeguate a tradurre gli impegni dell’accordo in nuove pratiche gestionali, informative e contrattuali, con benefici a cascata su tutta la filiera”.

© Riproduzione riservata