Carne cell-based, le premesse del 2021

I due importanti annunci dei giorni scorsi fanno intendere che il debutto sul mercato della cell-based meat potrebbe essere vicino. Autorità permettendo

Il 2020 si era chiuso con due avvenimenti storici nel campo del cell-based con l’annuncio dell’apertura a Tel Aviv, da parte della startup Future Meat, del primo ristorante cell-based al mondo al quale era seguito il via libera da parte della Singapore Food Agency al pollo coltivato dell’americana Eat Just.

E anche per il 2021 le premesse nel campo dell’agricoltura cellulare sono tutt’altro che cattive.

ROUND PER FUTURE MEAT

Dopo l’apertura del ristorante “The Chicken” citato in apertura, alcuni giorni fa, la startup israeliana Future Meat ha annunciato la chiusura di un round da 26,75 milioni di dollari che servirà a scalare la produzione per raggiungere un costo di produzione di 7,5 $/kg per il proprio pollo cell-based.

In sette anni siamo riusciti ad abbassare il costo di produzione di 28.000 volte. Sapreste immaginare qualcos’altro al mondo in grado di deprezzarsi 28.000 volte?” – ha affermato il fondatore Yaakov Nahmias.

C’è da ricordare infatti, che al momento, il costo di produzione unitamente all’iter regolatorio, è il più grande ostacolo alla commercializzazione.

A puro titolo di cronaca, il primo hamburger coltivato, presentato dall’olandese Mosa Meat nel 2013, aveva un costo di produzione di 325.000 $.

UN PROTOTIPO PER NOVA MEAT

A fine gennaio, la startup spagnola Nova Meat ha presentato il più grande prototipo di carne coltivata mai prodotto al mondo, un cubo di carni coltivate di 22.500 millimetri cubici di volume. C’è un pezzo di Italia in tale fantastico risultato in quanto il fondatore della startup Giuseppe Scionti è italianissimo.

“Guardo con impazienza ai prossimi mesi – ha affermato Giuseppe a Food Navigator – in quanto se saremo in grado davvero di replicare alla perfezione qualsiasi taglio di carne potremmo davvero essere dei game changer nel campo delle proteine alternative”.

La tecnologia ovviamente viaggia velocissima, altrettanto non si può dire della burocrazia. L’Iter di approvazione europeo per i novel food, che include insetti e prodotti da agricoltura cellulare, può durare infatti dai 12 ai 18 mesi.

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