Pasta, cifre record anche nel 2021

Unione Italiana Food presenta i dati Nielsen IQ sulla pasta che cresce a volume dell’11% nell’ultimo mese. Quote in crescita anche all'estero

Vendite in aumento dell’11% a volume nell’ultimo mese per la pasta, che passa da 13,1 milioni di kg a settimana di febbraio ai 14,6 milioni di kg a settimana negli ultimi 15 giorni nel canale retail, “stabilendo un record da inizio anno”, come sottolineano da Unione Italiana Food.

TREND POSITIVO CONFERMATO ANCHE NEL 2021

Unione Italiana Food conferma anche per quest’anno la tendenza che nel 2020 ha portato 50 milioni di confezioni di pasta in più nelle dispense degli italiani. È specificato nel dettaglio che allora i picchi degli acquisti si erano concentrati a marzo (+40%) e a ottobre-novembre (+10%), in concomitanza con i momenti più duri e incerti. L’organizzazione che riunisce i pastai italiani sostiene, inoltre, che “gli italiani continuano a cercarla nelle settimane di zona rossa e arancione, anche se non c’è più la corsa allo stoccaggio come nelle prime concitate fasi della pandemia“. L’interesse per la pasta resta quindi molto elevato tra i consumatori italiani. Una ricerca Doxa rivela che un italiano su 3 ha sperimentato nuove ricette e modi di prepararla, inoltre nell’ultimo semestre sono state quasi 270mila le citazioni di pasta e sughi su Facebook, Twitter e Instagram. Anche se il 20% degli intervistati ammette di non sapere come si cucina al meglio un piatto di pasta.

NEL MONDO UN BOOM DI CONSUMI

I trend a livello internazionale confermano una vera e propria impennata dei consumi. A fine isolamento, secondo una ricerca condotta da Adot, il 60% dei francesi ha aumentato il suo consumo di pasta. Una rilevazione Nielsen ha evidenziato che in UK la pasta è stato il primo prodotto alimentare acquistato nella settimana dall’1 al 7 marzo dell’anno scorso, certificando che a fine mese le vendite erano aumentate del 55 per cento. Infine, negli Stati Uniti i pastai locali hanno dovuto aumentare del 30% i volumi prodotti, al fine di soddisfare l’aumento della domanda.

D’altronde, i dati relativi alle esportazioni di pasta nei primi nove mesi del 2020 parlano chiaro, con trend molto significativi per Germania (+18,1% a volume e +21,9% a valore), UK (+20,2% e +20,7%), Francia (+10,6% e +9,4%), USA (+40,6% e +44,2%).

Trend delle vendite di pasta italiana (gen-set 2020/2019)

Fonte: Elaborazione Unione Italiana Food su dati Istat

FRANCIA, GERMANIA, UK, USA: I PRINCIPALI PAESI ‘ESTIMATORI’

A confermare il successo della pasta nel mondo è una ricerca sul consumo di questo alimento durante il primo lockdown, commissionata da Unione Italiana Food e Agenzia Ice a Doxa per l’ultima edizione del World Pasta Day. Ne emerge che la consuma il 99% dei francesi, il 98% dei tedeschi, il 95% degli inglesi e il 90% degli statunitensi. Il consumo pro capite in questi paesi, peraltro, è decisamente inferiore a quello registrato in Italia, pari a 23,5 kg all’anno, con 6 connazionali su 10 che dichiarano di mangiarla tutti i giorni. Gli USA si attestano a quota 9 kg, Francia e Germania a 8, mentre nel Regno Unito si scende a 3,5 kg.

Stupisce peraltro la frequenza con cui la pasta viene portata in tavola all’estero. In tutti i paesi indagati (Italia, Francia, Germania, UK, Usa), la maggioranza della popolazione mangia pasta in media da 1 a 4 volte alla settimana, in percentuali che variano dal 56% degli americani all’85% dei francesi, passando per il 61% dei tedeschi.

Consumo di pasta nel mondo nel periodo di lockdown 2020

Fonte: Ricerca Doxa 2020 eseguita su un campione di 5.000 persone nei paesi di riferimento
© Riproduzione riservata