Conad rafforza la leadership: fatturato a 16,9 miliardi di euro

Il retailer chiude l’anno con una quota di mercato Gdo al 15%, conferma investimenti per 1,8 miliardi in tre anni sulla rete e una strategia di sviluppo basata su sostenibilità, digitalizzazione, multicanalità e Mdd
Conad rafforza la leadership: fatturato a 16,9 miliardi di euro

Conad manda in archivio il 2021 consolidando la sua posizione di leader nella grande distribuzione in Italia, con un fatturato complessivo di 16,9 miliardi di euro (+6% sull’anno precedente). Il retailer è dunque cresciuto oltre la media del mercato: merito anche della ripartenza delle grandi superfici a insegna Spazio Conad (+11% a parità di rete) e agli investimenti per la modernizzazione della rete: 1,8 miliardi di euro nel triennio 2021-2023). Sono solo alcune dei dati preconsuntivi illustrati oggi a Milano, nella consueta conferenza stampa di fine anno, dall’Amministratore Delegato Francesco Pugliese e dal Direttore Generale Francesco Avanzini.

CONTINUARE SULLA STRADA DELLO SVILUPPO

Siamo soddisfatti per i risultati che abbiamo raggiunto nel 2021, ma siamo consapevoli di dover fare sempre di più e sempre meglio, perché sentiamo la responsabilità – come primo datore di lavoro del commercio e quarto nel settore privato in Italia – della nostra rilevanza sul tessuto economico e sociale del Paese – ha commentato Pugliese –. Pur in uno scenario macroeconomico in miglioramento, notiamo infatti alcune criticità, come l’inflazione, che rischiano di rallentare la ripresa economica. Per questo, è fondamentale che l’Italia non perda l’occasione storica del PNRR per modernizzare il Paese, scongiurando il rischio dell’immobilismo: come Conad, faremo la nostra parte continuando il percorso di ammodernamento e sostenendo le associazioni di rappresentanza”.

MARKET SHARE AL 15%

Negli ultimi 15 anni Conad ha più che raddoppiato le proprie dimensioni, passando da 8,2 a 16,9 miliardi di fatturato, una crescita ottenuta agendo sotto un’unica insegna e non come unione di imprese in un centro di acquisti, mentre guardando agli ultimi 10 anni Conad ha incrementato notevolmente la propria quota di mercato, crescendo di 4,7 punti percentuali (al 15%, fonte: Nielsen I semestre 2021) e rafforzando la propria leadership nel canale dei supermercati, dove oggi rappresenta un quarto del totale (quota del 23,57%, fonte: NielsenIQ I semestre 2021).

MDD AL 31%

Nel 2021 abbiamo consolidato la leadership di Conad come prima insegna italiana della Grande Distribuzione, un trend che dovrebbe continuare secondo le nostre previsioni anche per il 2022 – ha aggiunto Francesco Avanzini. Ciò sarà possibile grazie al piano di investimenti triennale da 1,8 miliardi di euro nel rinnovamento della rete di vendita, e al lavoro continuo sui quattro pilastri strategici dell’insegna, le linee guida che costituiscono l’essenza dello sviluppo futuro di Conad: sostenibilità, digitalizzazione, multicanalità e private label”.

Da sinistra, Francesco Pugliese, Amministratore Delegato di Conad, e Francesco Avanzini, Direttore Generale Conad

Un notevole contributo alla crescita nel 2021 è arrivato anche dai prodotti a marchio Conad, la cui offerta sta evolvendo sempre di più verso la convenienza e l’innovazione di prodotto. La Mdd Conad ha conquistato il 31% di quota sul totale del largo consumo confezionato a livello Italia (canale super), con un fatturato pari a 4,8 miliardi di euro, in crescita del +5,8% a valore rispetto al 2020. Si tratta di un risultato raggiunto grazie alle linee strategiche di sviluppo dei prodotti a marchio Conad: convenienza data da un rapporto tra qualità e prezzo che non teme confronti sul mercato, attenzione alla salute e al benessere del cliente, impegno per la sostenibilità ambientale, valorizzazione del servizio e consolidamento dell’offerta premium.

OCCHIO ALLA PASQUA 2022

Allargando lo sguardo alla situazione generale del mercato, attraversato dall’emergenza sulle tariffe e i costi delle materie prime e su un’inflazione tornata a crescere, Pugliese ha ammesso una certa preoccupazione circa l’avvio del nuovo anno. “Non sono tanto preoccupato sull’esito del Natale – ha affermato rispondendo a una domanda a conclusione della conferenza stampa – che non sarà più di tanto condizionato dall’inflazione. A preoccuparmi sono piuttosto i primi mesi del 2022, quando sconteremo gli effetti delle contrattazioni in corso con l’industria, la cui prima ricaduta si vedrà negli aumenti di listino. Ecco perché l’attesa maggiore non è sul Natale, ma sulla prossima Pasqua”.

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