Crisi Russia-Ucraina – Assica allerta sui rischi per il settore

Salumifici e macelli continuano a scontare difficoltà nei ritocchi dei listini di vendita. Il concatenarsi delle criticità può compromettere la tenuta della suinicoltura nazionale
Crisi Russia-Ucraina – Assica allerta sui rischi per il settore

Solo poche settimane fa il settore ragionava di come poter gestire una situazione emergenziale già complessa. C’era, del resto, la prospettiva di superare il periodo con l’impegno di tutti, istituzioni e imprese. Poi, la crisi ucraina ha inevitabilmente aggravato le dinamiche legate al fortissimo aumento dei costi di produzione, delle materie prime e dei carburanti. “Oggi – commenta Davide Calderone, Direttore di Assicalo scenario ha subito una rapida escalation che ha repentinamente aumentato la pressione economica sulle aziende della nostra filiera. E, quindi, reso sempre più concreto il rischio di rotture di stock nelle forniture di mais, grano e soia, che sono alla base dell’alimentazione dei suini. Un fatto, questo, che potrebbe portare anche a una forte riduzione della produzione di carni suine e salumi per la paventata carenza della materia prima necessaria”.

COSTI ALLE STELLE

Prima del conflitto, nel periodo settembre-novembre 2021, il prezzo medio dell’energia elettrica è stato di 222 euro/MWh, con un incremento del +373% rispetto al prezzo medio dello stesso periodo di 2020. Quello del gas aveva raggiunto invece quota 77 euro/MWh contro i 13 euro/MWh dell’omologo periodo 2020 (+496%). Tutte criticità nei margini di macelli e salumifici, a cui si aggiungeva, tra l’altro, il contraccolpo all’export determinato dalla comparsa della PSA.

L’ALLARME DI ASSICA

Attualmente non c’è alcuna voce del conto economico che non abbia subito ulteriori rincari. “Questo pericoloso concatenarsi di criticità – sottolinea Calderone – rischia di compromettere la tenuta della suinicoltura nazionale e della produzione dei salumi made in Italy. Una produzione che non può fermarsi mai veramente del tutto, con chiusure temporanee delle fabbriche per non consumare energia. Senza l’energia che alimenti le nostre celle frigo butteremmo l’intera produzione”.

L’APPELLO

È necessaria, dunque, la convocazione di un tavolo della filiera suinicola che coinvolga tutti gli attori, dai mangimifici alla distribuzione. “Abbiamo bisognodichiara Calderonedel massimo supporto delle Istituzioni per superare questa ennesima difficoltà, sicuramente tra le più gravi di questi turbolenti ultimi anni”.

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