Crisi Russia-Ucraina – Lactalis Italia, piano energetico e aiuti

Lactalis Italia non fa mancare il proprio supporto umanitario in Ucraina. Il Ceo Giovanni Pomella descrive a Food le attività orientate all’autosufficienza energetica attraverso nuove tecnologie

Il conflitto nel centro Europa, oltre a tutte le implicazioni umanitarie, aggrava il tema dell’approvvigionamento energetico e il rincaro dei prezzi.

Giovanni Pomella, Ceo Lactalis Italia

Per quanto riguarda il tema umanitario – dichiara Giovanni Pomella, Ceo Lactalis Italia -, come Gruppo siamo presenti in Ucraina con tre stabilimenti in tre città diverse e 850 lavoratori. Fin dallo scoppio della guerra, ci siamo impegnati predisponendo un piano di sostegno che prevede sia l’invio di prodotti delle nostre marche che altre tipologie di aiuti”.

AUTOSUFFICIENZA ENERGETICA, L’IMPEGNO DI LACTALIS

Sul tema energia, Lactalis in Italia ha avviato da tempo un piano energetico per aumentare il ricorso a fonti rinnovabili e diminuire i consumi. Per fare alcuni esempi pratici: a permettere il miglioramento delle prestazioni sono tecnologie come i cogeneratori e i trigeneratori, che funzionano attraverso turbine e motori alimentati a gas naturale in grado di garantire un elevato livello/percentuale di autoproduzione di energia elettrica e parte del fabbisogno di energia termica.

Grazie anche a queste tecnologie – spiega Pomella –, i nostri stabilimenti più importanti hanno raggiunto ottime soglie di autosufficienza energetica. Parliamo del 94% a Collecchio, la fabbrica bandiera di Parmalat, e del 90% e 92% rispettivamente nelle maggiori fabbriche Galbani di Corteolona (Pavia) e Casale Cremasco (Cremona). Questo mix di autoproduzione e investimenti in energie rinnovabili ci ha permesso, negli ultimi anni, di ridurre del 16% l’energia elettrica acquistata e di aumentare di oltre il 40% la produzione da fonti alternative, ma non possiamo pensare che la crisi energetica non avrà un impatto anche sul nostro business”.

DISPONIBILITÀ DI APPROVVIGIONAMENTO, SERVONO PROGETTI

In aggiunta, un’altra delle ripercussioni più immediate che le attività produttive del nostro Paese stanno vivendo è quella della difficoltà di forniture provenienti dalle zone di conflitto. Nel caso in cui la guerra dovesse perdurare, si renderà necessario allestire un piano di disponibilità del prodotto per l’approvvigionamento.

L’IMPEGNO DI LACTALIS PER LA FILIERA LATTIERO-CASEARIA

Come leader della settore lattiero caseario – conclude Pomella –, la cui filiera rappresenta la voce più importante nell’agroalimentare italiano, ci impegniamo con tutte le nostre forze a sostenerla. Chiediamo altresì una mano a tutte le parti di essa perché soltanto uniti potremo superare questo momento, nonché alla politica, affinché aggiorni normative scritte decenni fa, come per esempio quella relativa alla data di scadenza, che non fanno altro che peggiorare una situazione già difficile”.

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