Olio Toscano Igp, buona resa e alta qualità

In Toscana è partita la frangitura per la campagna olivicola 2022. I dati del Consorzio di tutela
Olio Toscano Igp, buona resa e alta qualità

In Toscana è iniziata la campagna di frangitura per il nuovo olio extra vergine di oliva, il Toscano Igp. Frantoi già a pieno regime e raccolta in corso nelle campagne, dove proseguirà per le prossime due – tre settimane in un nuovo contesto caratterizzato da anomalie climatiche.

Le temperature sopra la media per il periodo autunnale stanno infatti mandando in confusione le piante, con il rischio di accelerare la maturazione delle olive e rimandare il loro riposo vegetativo con ripercussioni sulla prossima annata olivicola. Buone le rese delle olive che si presentano sane, belle e grandi per un incremento della produzione stimato intorno al 20% a livello regionale, decisamente superiore rispetto alle fosche previsioni di un’estate bollente e tra le più siccitose di sempre. In rialzo i prezzi al consumo per effetto di notevoli rincari lungo tutta la filiera: dal vetro alla frangitura, fino alla spedizione.

A tracciare un primo bilancio dell’extravergine in arrivo è il Consorzio di Tutela dell’olio extra vergine Toscano Igp in occasione della presentazione in anteprima del nuovo olio che si è tenuta al Frantoio Giannini, in località Vitiano, nel Comune di Arezzo ed organizzata in collaborazione con la Città dell’Olio.

È stata un’annata tribolata, che ha però anche evidenziato la straordinaria resilienza del nostro patrimonio olivicolo e la capacità dei nostri olivi di adattarsi rapidamente ai cambiamenti climatici – spiega Fabrizio Filippi, Presidente del Consorzio –. Il rapporto qualità-quantità è decisamente superiore rispetto alle aspettative della vigilia, contando le molte insidie che abbiamo trovato sulla strada di questa stagione. I dati sull’export e sul valore alla produzione ci dicono che il Toscano Igp è in ottima salute, e che quello che mettiamo sul mercato nazionale ed internazionale non è sufficiente”.

LA PRODUZIONE

Sarà intorno ai 25.000 quintali la produzione stimata certificata di Toscano Igp, su una produzione regionale complessiva che quest’anno si attesterà intorno ai 110.000 – 120.000 quintali. La volontà dei produttori olivicoli e dei frantoi è quella di assorbire, fin dove possibile, l’impennata dei costi delle bollette energetiche e dei rincari di materie prime che impatteranno sul prezzo finale. Rincari che vanno dal 30% in più del vetro al 35% per le etichette, dal 45% per il cartone ai costi per le spedizione, fino al 15%-20% della frangitura dove ad incidere sono i costi dell’elettricità, aumentati anche del 300-400%. L’aumento medio dei costi per gli olivicoltori è del 50%.

EXPORT E VALORE ALLA PRODUZIONE

Molto confortanti i dati delle esportazioni, con il Toscano Igp che si conferma il primo olio italiano certificato venduto all’estero con ben 33 milioni di euro di prodotto sui 53 milioni su base nazionale. Il 70% del prodotto vola nei paesi extra Ue, principalmente negli Stati Uniti, il restante 30% nel mercato europeo. Significativo l’aumento del valore alla produzione: 23 milioni di euro, il 14% in più rispetto al 2016 secondo i dati diffusi a BuyFood da Ismea. Valore che colloca il prodotto nella top-five dei prodotti food della “Dop Economy Made in Tuscany” insieme ai Cantuccini Toscani Igp, alla Finocchiona Igp, al Pecorino Toscano Igp e al Prosciutto Toscano Dop.

L’OLEOTURISMO

Olio di qualità per un turismo di qualità. Non solo ingrediente cardine della dieta mediterranea, l’olio extravergine è uno dei più potenti testimonial del turismo rurale regionale a cui la legge sull’oleoturismo approvata dalla Regione Toscana vuole dare una precisa identità. “È una legge innovativa che estende all’olio tutte le possibilità che ha il vino, già straordinario veicolo di turismo. L’olio ha la stessa potenzialità, e può diventare uno strumento importante di attrazione turistica – afferma la vice presidente della giunta regionale, Stefania Saccardi –. Noi siamo forti perché riusciamo a vendere non solo un prodotto ma un pezzo del territorio, della storia e della tradizione della nostra terra”.

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