Toscana: meno olio, più caro, ma di buona qualità

Nell’area di produzione dell’Olio Toscano Igp le prime stime di Coldiretti parlano di una campagna con meno volumi, ottima qualità e alti costi energetici
Toscana: meno olio, più caro, ma di buona qualità

Sulla campagna olivicola 2022 in Toscana, le prime stime di Coldiretti parlano di 120-150.000 quintali di olio, in una regione che, nelle stagioni migliori, ne valeva tra i 200 e i 220.000.

Siamo a un attendibile più 15-20% rispetto al 2021, grazie alle piogge di agosto e settembre, perché due mesi fa prometteva peggio” – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana e del Consorzio di tutela dell’Olio Extravergine Toscano lgp, una delle cinque denominazioni toscane che vale un quinto dell’olio prodotto ogni anno in regione. Quanto alla qualità che ci si aspetta dall’extravergine in arrivo dalla Toscana, le previsioni sono buone perché “con il caldo non ci sono stati rilevanti attacchi di mosca”. Non solo: “anche la resa sembra ottima, siamo intorno all’11-13%, che per le prime moliture non è poco”.

La sofferenza c’è stata ma l’ulivo, spiega Filippi, “regge bene i 37 gradi di luglio; peggio ha fatto la gran botta di caldo a fine maggio, al termine della fioritura e in fase di allegagione, il passaggio da fiore a frutto, che è il momento più delicato per la pianta. E quindi meno olive, più piccole e a corto di acqua. Le varietà tardive sono quelle che hanno sofferto di più”.

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