Trimestre anti-inflazione, l’impatto nei 2.200 pdv di Gruppo VéGé

Il gruppo sta puntando su ribasso e blocco dei prezzi per tre mesi dei prodotti Mdd e aumento della profondità delle promozioni con allargamento del paniere
Trimestre anti-inflazione, l’impatto nei 2.200 pdv di Gruppo VéGé

Gruppo VéGé è tra le insegne che hanno aderito al trimestre anti-inflazione promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e partito all’inizio di ottobre. Il progetto vede protagoniste tutte le imprese del gruppo con punti di vendita al dettaglio.

Si tratta di 22 insegne associate (da Decò a Tosano, da Bennet a Migross, Isa, Gran Risparmio, Etè, Piccolo, Paghi poco, ecc…), che hanno deciso di aderire all’iniziativa attraverso 2.290 punti di vendita tra supermercati, ipermercati, superette, drugstore e cash&carry, distribuiti su tutto il territorio nazionale, senza escludere l’ambito e-commerce.

LE INIZIATIVE

VéGé ha deciso di puntare su tre linee guida: estensione del periodo di promozioni, incremento della profondità promozionale, e aumento del numero di referenze destinate alle promozioni. Il periodo promozionale, che di norma è scadenzato in slot di due settimane per ciascuna referenza, ora viene esteso all’intero trimestre con i prodotti a marchio del distributore, garantiti e ribassati in misura decisamente congrua, indipendentemente dagli aumenti di listino.

Inoltre sono in atto una serie di ulteriori iniziative sui prodotti di marca industriale, approfittando della struttura del gruppo VéGé: un network nazionale multi-insegna e multi-format, che ha registrato una crescita costante negli ultimi nove anni attestandosi al quinto posto nella graduatoria nazionale della moderna distribuzione italiana (fonte: Nielsen Gnlc, settembre 2023). Con 32 imprese mandanti, una quota di mercato a livello nazionale del 7,5%, e 3.052 punti vendita per una superficie vendita di 2.337.873 mq il gruppo stima di chiudere il 2023 con un fatturato di 13,79 miliardi di euro.

PROBLEMI E OPPORTUNITÀ

Come Presidente di Gruppo VéGé, un gruppo da sempre attento alle esigenze dei consumatori e al soddisfacimento dei loro bisogni, sono orgoglioso di aver verificato come tutte le nostre imprese, con i punti di vendita al dettaglio, abbiano aderito a questa iniziativa governativa”, commenta Giovanni Arena (nella foto). “La marca del distributore ha giocato un ruolo importante, con i copacker che hanno creduto all’iniziativa. Ci aspettiamo molto anche dal tavolo permanente creato dal comparto del commercio con il Mimit: stiamo facendo continui sacrifici e desidereremmo che il governo intervenisse al più presto per risolvere importanti problematiche, come buoni pasto, plastic tax e suger tax”.

Il trimestre anti-inflazione promosso dal governo non è la panacea che risolve i problemi del carovita in Italia, ma è comunque un’iniziativa lodevole che ha visto una convergenza di tutte le associazioni maggiormente rappresentative del commercio italiano”, sottolinea Giorgio Santambrogio, Ad Gruppo VéGé. “In più, desidero ricordare che questa attività va ad aggiungersi alla Card Dedicata a Te, dove abbiamo aggiunto un’ulteriore scontistica del 15% alla spesa di circa 1,3 milioni di famiglie italiane. Sebbene in un contesto di costi incrementali, gli imprenditori di Gruppo VéGé, con notevoli sacrifici di marginalità, hanno aderito alle due proposte governative aiutando le famiglie e milioni di cittadini italiani in uno dei momenti più difficili della storia economica del Paese. Se dovesse però esserci un’estensione anche nel 2024, i nostri conti economici andrebbero in tremenda tensione.”

Una stoccata alle aziende fornitrici arriva dal Direttore commerciale del gruppo Edoardo Gamboni, secondo cui “L’iniziativa promossa dal governo avrebbe potuto avere un impatto decisivo fin dall’inizio con l’appoggio dell’industria di marca. Quello che mi sorprende è che, nonostante l’industria abbia dato il suo placet all’iniziativa, non stiamo riscontrando un impegno compatto con le risposte positive che avremmo desiderato e che sarebbero state necessarie. Peraltro, mi sorprende questo atteggiamento dei fornitori in quanto il costo di molte materie prime è sceso in maniera cospicua. Certo, alcuni hanno accettato e proposto uno sconto on top; ma mentre molti non vogliono essere nemmeno coinvolti, altri si sono limitati al solo blocco dei listini per il periodo fino a fine anno. Avremmo voluto un’industria più intraprendente e meno timida”.

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