Miele, nel 2018 la produzione è cresciuta

Secondo i dati del Gruppo Miele di Unione Italiana Food il trend è del 22% e anche i consumi hanno tenuto. Sicurezza ed etichettatura in Italia sono al top

Tra un 2017 difficile e una stagione 2019 che fino ad ora non fa certo ben sperare, il 2018 del miele italiano ha tenuto il passo. È quanto emerge dai dati diffusi dal Gruppo Miele di Unione Italiana Food, la più grande associazione italiana del settore alimentare che raggruppa 450 imprese produttrici di beni alimentari di oltre 20 settori merceologici, tra cui i confezionatori di miele appunto. Nel 2018 la produzione apistica italiana si è attestata sulle 11.000 tonnellate (+22% rispetto al 2017). L’industria del miele ha registrato un fatturato di circa 165 milioni di euro (in leggera flessione sul 2017). Anche i consumi hanno tenuto: ogni italiano ha mangiato circa 0,5 Kg di miele, tra consumo diretto (al vasetto) e indiretto (attraverso i dolciumi).

DA NORD A SUD DELLA PENISOLA

La situazione lungo lo stivale è stata altalenante. Gli apicoltori hanno lavorato per portare famiglie sufficientemente forti sull’acacia (in assoluto il miele più venduto e richiesto in Italia), nonostante l’elevata mortalità e una situazione climatica non proprio favorevole. Nelle regioni vocate del Nord e in alcune zone del Centro si sono ottenute rese discrete, soprattutto se confrontate alle produzioni del 2017. L’andamento climatico ha invece fortemente penalizzato le regioni del Sud e le isole dove, ad esempio, la produzione di miele di agrumi è stata scarsissima. Se al Sud, il clima non è migliorato con il passare della stagione (con forti venti ed escursioni termiche), al Centro e al Nord piogge regolari e e temperature non troppe elevate hanno favorito le fioriture estive, con buone rese per i millefiori estivi e per i mieli di alta montagna.

IN ITALIA LA SICUREZZA È AL PRIMO POSTO

Seppure siamo ancora distanti nei numeri dai paesi che guidano la classifica europea dei consumi di miele (ad esempio in Germania i consumi pro-capite annui si aggirano su 1,5 kg) ciò che contraddistingue il mercato italiano a livello globale è l’altissimo livello sul fronte dei controlli. Da molti anni, infatti, la legislazione nazionale obbliga le aziende italiane che confezionano il miele a indicare sempre in etichetta tutti i paesi di origine dei mieli che compongono le miscele. Anche per i mieli non monoflora. “Fatto che mette il consumatore italiano nell’assoluta consapevolezza di conoscere i paesi di origine del prodotto che sta acquistando – sottolinea Raffaele Terruzzi, Presidente del Gruppo Miele di Unione Italiana Foode che conferma che il miele sia stato realmente confezionato nel nostro Paese. Le aziende confezionatrici italiane selezionano le forniture delle materie prime ed eseguono controlli meticolosi anche attraverso metodiche analitiche all’avanguardia, per assicurare al consumatore solo miele d’api puro e sicuro”.

In breve
Il miele è un prodotto totalmente naturale, che apporta sostanze importanti e necessarie per l’organismo, come vitamine, sali minerali, oligoelementi, zuccheri e amminoacidi. Ha un’azione protettiva e disintossicante per le sue proprietà antisettiche, che preservano da aggressioni e sviluppi batterici. Infine, il miele può trovare diverse occasioni di consumo nell’arco della giornata: dalla prima colazione alla cena.
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