![Le abitudini alimentari ai tempi del Coronavirus/1](https://www.foodweb.it/wp-content/uploads/2020/04/doxa-1-abitudini.jpg)
La recente emergenza legata alla diffusione del coronavirus ha stravolto le abitudini di tutta la popolazione mondiale e soprattutto italiana: il divieto di uscire se non per necessità o urgenze improrogabili ha imposto una drastica e improvvisa modifica dello stile di vita, con una serie di restrizioni e divieti.
Un’indagine realizzata su un campione di 600 partecipanti alla Community Doxa Roamler (il panel in crowdsourcing di Doxa) ha evidenziato un dato sorprendente: il 73% degli intervistati ha dichiarato di non ritenere il tempo trascorso forzatamente a casa come uno spreco, ma anzi di viverlo come un’opportunità per stare con la propria famiglia, magari condividendo passatempi e hobby troppo spesso accantonati a causa dei ritmi serrati della vita quotidiana.
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NUOVE ABITUDINI ALIMENTARI: L’ANALISI DEI DATI
Il dato è ancora più interessante se si tiene conto del fatto che si tratta di partecipanti tendenzialmente giovani: l’83% di esso è infatti composto da persone di età compresa tra i 26 e i 50 anni, una fascia d’età dallo stile di vita particolarmente attivo, in condizioni di normalità e che probabilmente non si trova sempre a proprio agio con un ritmo frenetico che lascia poco spazio agli hobby. Tra questi, sembra proprio che un ruolo di primissimo piano sia riservato alla cucina.
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Infatti, l’indagine ha evidenziato che il tempo passato ai fornelli è aumentato (nel 46% dei casi) o addirittura molto aumentato (17%). Inoltre, solo il 46% degli intervistati ha ammesso di cucinare le solite ricette: via libera alla fantasia e alle sperimentazioni ai fornelli per tutti gli altri chef provetti, che hanno scoperto nuovi piatti (18%) o perfezionato alcune preparazioni (15%), oppure hanno sia imparato a cucinare nuove pietanze sia perfezionato alcune ricette che già conoscevano (21%).
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Oltre a sviluppare nuove abilità, il tempo dedicato alla cucina rappresenta un buon modo per trascorrere le giornate (29%), oltre a un modo per prendersi cura della propria famiglia gustando insieme i piatti preferiti (18%). La cucina si rivela insomma anche un ottimo metodo per salvaguardare il benessere psicofisico di tutti ai tempi del coronavirus: per il 12% consente di non pensare a temi preoccupanti, come l’emergenza in corso, dedicandosi a un’attività creativa e per il 16% contribuisce ad aumentare le proprie difese immunitarie, grazie all’impiego di ingredienti sani.
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In questo periodo molti scelgono di preparare a casa (53%) anche cibi che solitamente venivano acquistati già pronti. Tra quanti ricorrono alle preparazioni fatte in casa troviamo soprattutto quelli che si cimentano con i prodotti da forno: il 74% prepara pizze e focacce, il 65% si butta sulle torte, il 50% prepara in casa il pane, il 33% biscotti. Non mancano poi alcuni tra i cibi simbolo della nostra tradizione gastronomica capaci di regalare grande soddisfazione a tavola: il 28% dichiara di preparare la pasta fresca e il 22% dolci.
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LA SPESA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
La possibilità di ‘cavarsela’ da soli, soprattutto nella preparazione dei cibi più amati, mette al riparo da possibili ansie e dal timore di non riuscire a trovare in negozio ciò che si cerca: anche la spesa, ai tempi del coronavirus, ha subito degli inevitabili cambiamenti.
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Il 72% dei partecipanti alla Community ha dichiarato di essersi già trovato in situazioni di out of stock, ossia prodotti terminati con sezioni dello scaffale vuote. Arriva al 27% la quota di quanti affermano di essersi trovati spesso in questa spiacevole situazione.
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Il fatto di cucinare a casa mette inoltre al riparo da possibili occasioni di contagio, limitando la frequentazione dei negozi rimasti aperti: il 31% del campione intervistato dichiara addirittura di essere meno incline – in queste settimane – a visitare le farmacie, ritenendole potenzialmente foriere di virus e preferendo quindi, nel caso di prodotti da banco, altre modalità d’acquisto.
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Certamente, questo è solo uno dei tanti modi in cui l’emergenza ha cambiato le vite di tutti e alcune restrizioni pesano più di altre: circa il 30% del campione che ha figli lamenta il fatto di dover tenerli in casa, sono in molti inoltre a rimpiangere un pomeriggio di shopping (28%) o una serata trascorsa al cinema (26%), oppure la libertà di svolgere attività fisica (33%) o di godere di un week end fuori porta in assoluto relax (36%).
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Ma ciò che pesa in assoluto di più in questo momento è il divieto di incontrare amici (52%) o familiari (53%): un segno tangibile di quanto, soprattutto nei momenti di crisi, si assista a una riscoperta dei valori e degli affetti più cari.