Best Managed Companies Award, industria alimentare sugli scudi

Nel 2022 sono state 79 le aziende italiane premiate da Deloitte Private. Una su dieci appartiene ai settori food o retail

Sono 79 le aziende italiane che, nel 2022, si sono aggiudicate il Best Managed Companies Award di Deloitte Private. Più di un’azienda su dieci appartiene al mondo dell’industria alimentare o del retail.

IL PREMIO

Organizzato da Deloitte Private, con la partecipazione di ALTIS – Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ELITE-Gruppo Euronext e Piccola Industria Confindustria, il Best Managed Companies Award non rappresenta solo un riconoscimento per le migliori aziende, ma anche un programma di crescita in cui le imprese partecipanti vengono affiancate dagli esperti di Deloitte Private in un percorso mirato allo sviluppo economico, strategico e di competenze.

Il premio della quinta edizione BMC è stato assegnato da una giuria di esperti composta da Fabio Antoldi, professore ordinario di Strategia aziendale presso ALTIS Università Cattolica; Renato Goretta, membro del Consiglio di Presidenza Nazionale di Piccola Industria Confindustria; Marta Testi, Ceo Elite-Gruppo Euronext.

LE AZIENDE PREMIATE

Quest’anno abbiamo premiato 79 realtà italiane che hanno dimostrato eccellenti capacità manageriali in uno scenario internazionale straordinariamente complesso in cui, sin dai primi mesi del 2021, si sono manifestati numerosi ostacoli alla crescita. Le aziende premiate hanno dimostrato capacità di reazione, innovazione e mantenuto standard di eccellenza assoluti”, aggiunge Andrea Restelli, Partner Deloitte e Responsabile Italia del programma Best Managed Companies.

Tra le aziende vincitrici del Best Managed Companies Award 2022 ecco quelle del settore di industria e distribuzione alimentare: Andriani, Callipo Conserve Alimentari, D’Amico D&D Italia, F.lli Ibba, Magazzini Gabrielli, Mutti, NT Food.

Essere premiati per la terza volta consecutiva è un orgoglio nonché una grande responsabilità – commenta Nicoletta Del Carlo, Ceo e co-founder Nt Foodperché significa continuare a investire in un percorso che sia coerente con quanto fatto fino ad oggi, senza perdere i valori che da sempre ci contraddistinguono; a maggior ragione in un
contesto economico e sociale in cui le sfide sono all’ordine del giorno. Noi crediamo tuttavia che, proprio in momenti come questo, occorra continuare ad innovare e a credere nella formazione come leva per costruire un business sostenibile
”.

Siamo molto orgogliosi di essere stati premiati con il Best Managed Companies Award da
Deloitte Private
– ha dichiarato Sabato D’Amico, AD D’Amico. Attraverso questo riconoscimento vengono ricompensati tutti gli sforzi, l’impegno e il coinvolgimento mostrati negli anni dalla nostra famiglia e dai nostri collaboratori. Un grande lavoro di squadra che ha reso D’Amico la realtà solida che è oggi, forte di un’importante cultura aziendale e riconosciuta a livello internazionale. In D’Amico teniamo sempre fede ai principi che
ci contraddistinguono, attraverso l’assiduo controllo della filiera, l’attenzione alla sostenibilità e alla riduzione degli impatti sociali e ambientali, la ricerca continua di innovazione e la volontà di espandersi il più possibile all’estero
”.

L’IDENTIKIT DELLE BEST MANAGED COMPANIES

Le 79 Best Managed Companies di quest’anno provengono da tutte le regioni italiane ad eccezione di Valle d’Aosta, Umbria, Molise e Basilicata. Hanno una distribuzione geografica concentrata per il 43% al Nord Ovest, per il 30% al Nord Est, per il 14% al Centro e per il 13% al Sud. Le tre regioni sul podio dell’eccellenza imprenditoriale sono la Lombardia, dove si concentrano il 28% delle BMC, l’Emilia-Romagna, dove è basato il 16% delle aziende premiate, e il Piemonte, dove ha sede il 13% dei premiati.

Più della metà, pari al 53%, sono aziende del settore manifatturiero, il 19% si dedica ai servizi e il 9% al commercio. La fetta più grande di BMC, pari al 48%, ha almeno 250 dipendenti e il 46% ne ha tra i 50 e i 249. Metà delle aziende BMC sono a conduzione familiare e circa una su due ha partecipato al programma Elite di Borsa Italiana-Euronext. Il 18% è partecipata da un fondo di private equity e una su 10 è quotata in Borsa.

I PARAMETRI DI VALUTAZIONE DELLE BMC

  • Strategia – Interrogati su quali siano i principali fattori differenzianti per la propria strategia aziendale, il 73% ha risposto “prodotti e servizi unici ed eccellenti” e “impegno e cultura aziendale”, e un 72% ha sottolineato l’importanza del “forte coinvolgimento e impegno dei dipendenti”. Quanto alle sfide future, l’80% pensa che sarà impegnata a “sviluppare nuovi prodotti e servizi”.
  • Competenze e innovazione – Per migliorare la produttività si investe soprattutto in innovazione, tecnologia e miglioramento della struttura organizzativa. Per incoraggiare nuove idee di business la maggior parte delle aziende (75%) ha implementato un processo formale. Gli sforzi innovativi si concentrano soprattutto su “ricerca & sviluppo” (94%), “operations” (73%) e sulla “acquisizione e sviluppo di tecnologie avanzate” (61%).
  • Impegno e cultura aziendale – L’elemento più importante per il successo imprenditoriale è la cultura aziendale: ne è convinto l’80% degli intervistati, che ha classificato come “molto importante” questa componente del successo aziendale. La maggioranza delle BMC, infatti, dichiara che lo sviluppo dei dipendenti è una priorità strategica.
  • Governance e misurazione delle performance – Nelle BMC la soddisfazione per il funzionamento della governance è elevata, e i meeting periodici sono lo strumento principale di condivisione delle decisioni prese dal management (91%).
  • Sostenibilità – Sempre più rilevante il tema sostenibilità per tutte le imprese: il 39% delle aziende ritiene infatti la responsabilità sociale d’impresa “molto importante” e il 58% la giudica addirittura “fondamentale”.
  • Filiera – Il 29% delle BMC appartiene a una filiera e il 13% a più di una, mentre il 5% sta valutando l’ingresso in una filiera. Il 52% delle imprese appartiene a una filiera industriale, il 21% ad una agro-alimentare, il 12% ad una tecnologica e il restante 15% a una filiera di altra tipologia.
  • Internazionalizzazione – La maggioranza (54%) delle BMC opera prevalentemente in Italia, il 20% ha un raggio operativo europeo e guarda all’estero soprattutto per l’espansione delle vendite. L’esportazione diretta è la modalità di ingresso nei mercati esteri prediletta (46%).
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