Il coronavirus non ferma la corsa dell’agrifood tech (per fortuna)

La pandemia che ha messo in ginocchio il mondo non ha intaccato minimamente gli investimenti nell’agrifood tech
Il coronavirus non ferma la corsa dell’agrifood tech (per fortuna)

Che il Covid stia ridisegnando completamente la vita della popolazione mondiale è ormai assodato. Anche l’agroalimentare ovviamente non fa eccezione e potrebbe uscir addirittura rafforzato dalla pandemia in corso, anche considerando gli investimenti effettuati sino ad ora, che possono darci un’interessante chiave di lettura sull’agrifood del futuro.

GLI INVESTIMENTI NON SI FERMANO

Dopo il report sugli investimenti nell’agrifood-tech del 2019, AgFunder ha recentemente pubblicato il rapporto sul primo semestre 2020, durante il quale si sono registrati investimenti per 8,8 miliardi di dollari; il dato è senz’altro interessante se si considera che l’anno scorso il totale è stato di 19,8 miliardi. La parte del leone, neanche a dirlo, la fa il settore dell’e-grocery, che con 1,8 miliardi raccolti ha catalizzato il 20% degli investimenti globali.

Interessante anche il settore midstream, che include, tra le altre, le tecnologie relative alla filiera e i packaging innovativi, con 1,6 miliardi.

Nonostante la diatriba europea, cresce anche il settore del plant-based che ha fatto registrare investimenti per 1,1 miliardi, un dato assolutamente degno di nota se si considera che in tutto il 2019 gli investimenti avevano sfiorato il miliardo,

Crescono anche, e di molto, le tecnologie a supporto del settore più colpito dalla pandemia, l’horeca, con il settore dei Restaurant Marketplace, che ha raccolto 960 milioni, e il Restaurant Tech, con 910 milioni.

LA RACCOLTA FONDI NON SI FERMA

Nel settore dell’e-grocer, continua l’avanzata della startup cinese Miss Fresh, che chiude due round da 500 milioni di euro, ai quali è seguito un terzo round a luglio. Cresce anche l’americana Instacart, che fa registrare un round da 225 milioni a fine giugno e un altro da 200 milioni a inizio ottobre.

Nel campo del midstream, la startup Apeel Sciences, che ha sviluppato un coating per ritardare il deperimento di frutta e verdura, ha chiuso a maggio un round da 250 milioni, al quale ne è seguito un altro da 30 milioni a fine ottobre.

Nel campo del plant-based, ennesimo round, un Series F da 500 milioni di dollari, per Impossible Foods a marzo, che ha fatto poi registrare un Round G da 200 milioni ad agosto. Attendiamo quindi il lancio europeo, GMO permettendo.

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